Chiude il McDonald’s delle Torri, il centro commerciale a caccia di un’alternativa

La crisi aggravata dalle chiusure anti-Covid ha fatto alzare bandiera bianca alla società di gestione 
La smobilitazione del McDonald’s delle Torri d’Europa. (Foto di Massimo Silvano)
La smobilitazione del McDonald’s delle Torri d’Europa. (Foto di Massimo Silvano)

TRIESTE. I Big Mac e i milkshake hanno lasciato le Torri d’Europa. Da pochi giorni, infatti, McDonald’s ha chiuso il suo punto vendita all’interno del centro commerciale di via Svevo. Proprio in queste ore gli operai stanno smontando definitivamente gli arredi dello storico esercizio pubblico da duemila metri quadrati al terzo piano del grande edificio. È un colpo non da poco per l’intero centro commerciale, dove resta aperta con le restrizioni dettate dal Covid il resto dell’offerta ristorativa.

Una scelta aziendale della società che gestisce anche gli altri due punti vendita McDonald’s in città in via Flavia e in piazza Goldoni, viene fatto sapere, sulla quale ha certamente pesato anche la crisi che coinvolge da mesi il settore dei pubblici esercizi. Senza contare che un locale all’interno di un centro commerciale paga un prezzo ancora più pesante, visto che anche in “zona gialla” questi grandi contenitori hanno l’obbligo di chiudere le porte nei festivi e nei prefestivi a ogni attività, alimentari esclusi.

«Per gli otto dipendenti impegnati in quel McDonald’s – spiega Andrea Blau della Fisascat Cisl – è prevista una ricollocazione negli altri due punti vendita di Trieste. Ci incontreremo nei prossimi giorni con la società per armonizzare il loro inserimento, evitando esuberi. Sono in bilico i contratti a termine». «Bene il riassorbimento dei dipendenti del McDonald’s – osserva Andrea De Luca della Filcams Cigl – ma quest’ennesimo abbandono ci preoccupa per la tenuta occupazionale dell’intero centro commerciale».

McDonald’s esce così per la seconda volta da un centro commerciale triestino, dopo che nell’estate del 2009, mettendo fine a un’avventura durata 18 anni, aveva lasciato anche il Giulia, dove aveva aperto il suo primo locale in città. Mantenendo invece il fast food alle Torri d’Europa, negli anni la società che ne gestisce il marchio a Trieste aveva continuato a cercare disperatamente una superficie di vendita adatta a sbarcare in centro città. Un progetto che trovò concretezza nel 2015 con l’apertura di piazza Goldoni. Risale invece al gennaio dello scorso anno l’inaugurazione del McDrive di via Flavia. Poi la pandemia, gli incassi ridotti al minimo, i bar e i ristoranti più chiusi che aperti.

«La situazione epidemiologica purtroppo non aiuta», sottolinea Alberto Miani, presidente del Cda della Torri d’Europa Scarl che gestisce il centro «Va rilevato comunque che ora abbiamo una grande superficie di vendita da collocare che potrebbe attirare un grande attrattore».

«Le chiusure imposte dai Dpcm nei fine settimana ai centri commerciali, così come ai cinema e alle aree gioco che sono dei punti di forza della nostra realtà – sostiene il direttore delle Torri d’Europa Stefano Minniti – ci hanno massacrato accentuando le difficoltà». Il direttore sottolinea come «per garantire la massima sicurezza sono stati fatti investimenti importanti: dai percorsi obbligati agli appositi presidi messi a disposizione, dalla sanificazione costante alla vigilanza. È più sicuro venire a fare shopping da noi che restare ammassati fuori dai negozi come ho visto in certe situazioni».

Minniti evidenzia infine il servizio alla città che il centro sta facendo attraverso il drive-in sistemato nel parcheggio, gestito da Asugi e Salus per effettuare i tamponi. «Indica la misura dei nostri forzi per Trieste, i tentativi a 360 gradi di far fronte ad un periodo così difficile, ma ora ci aspettiamo ulteriori limitazioni per il Carnevale», dichiara. Nello specifico, tornando alla superficie lasciata libera dal McDonald’s, la direzione delle Torri d’Europa assicura che sono «già state fatte delle analisi sulla destinazione. Una delle strade è quella di inserire un grande attrattore, ma non è l’unica allo studio».


 

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