Chioggia manda le vongole in aiuto di Grado e Marano
GRADO. I pescatori di Chioggia in aiuto ai colleghi di Grado e Marano. La riattivazione produttiva delle vongole nel Friuli Venezia Giulia, nelle zone che fanno capo a Lignano e Marano Lagunare e in altrettante fra Grado e Punta Sdobba, dipenderà anche dal soccorso veneto. Complessivamente i pescatori di Chioggia e Venezia porteranno 600 quintali di novellame di vongole, le “peverasse nostrane”, che hanno pescato nelle loro zone di competenza, in particolare fra Cavallino e Punta Sabbioni. Non si tratta unicamente di novellame di vongole, ma anche di vongole di varie taglie tanto che a fine luglio, come precisa il biologo Alessandro Vendramini, sarà effettuato un monitoraggio nelle zone ripopolate.
Se dal Friuli Venezia Giulia è stato lanciato un messaggio di soccorso è perché nelle aree regionali in questi ultimi anni è stata riscontrata una notevole moria di vongole. Difficile accertare con esattezza le cause ma le ipotesi, come precisa Donatella Del Piero dell’Università di Trieste, riguardano sia da una piccola malformazione delle vongole che non consente loro di insabbiarsi sia una possibile modifica dello strato inferiore della sabbia. Di certo - fatto estremamente importante - è stato accertato che le vongole pescate e commercializzate sono perfettamente sane. Il fatto che le vongole stiano in superfice sulla sabbia, poi, le fa diventare facile preda delle “caruse” (Bolinus brandaris) che in questi ultimi anni si sono moltiplicate incredibilmente.
Tornando all’accordo con i vongolari del consorzio veneto Cogevo - ai quali sarà corrisposto, come spese dovute per il lavoro svolto, 170mila euro - va evidenziato che proprio la collaborazione fra consorzi (quello del Friuli Venezia Giulia si chiama Cogemo, presieduto da Andrea Scala) ha consentito di arrivare a questo risultato. Un’operazione che si spera possa fornire esiti positivi.
Per capire qual è oggi la situazione di Grado bisogna pensare che fino a tre anni or sono, grazie all’autoregolamentazione, ognuna delle dodici barche di Grado dedite alla pesca delle vongole ne portava a terra 100 chilogrammi. L’ultimo rilevamento parla invece di 40-50 chilogrammi al giorno per barca, ma con un numero di barche decisamente inferiore: sulla carta otto ma, di fatto, operative solo tre o quattro.
Intanto proprio nei giorni scorsi trenta vongolare chioggiotte hanno raccolto circa 200 quintali di novellame, che sono state imbarcate su una barca frigo per essere consegnate ai pescatori di Marano e Grado. Come punto di riferimento per lo sbarco è stato scelto Monfalcone. Ieri l’operazione di pesca è stata ripetuta e lo sarà ancora domani (salvo maltempo) e con il coinvolgimento di tutte le 110 barche dei due Cogevo del veneto e, come viene precisato, sotto la supervisione delle forze dell’ordine, per evitare irregolarità. L’accordo siglato fra consorzi e pescatori prevede inoltre che le vongole che matureranno saranno vendute tramite da Op Bivalvia «così da non dare adito a una malintesa concorrenza», ha precisato Michele Boscolo Marchi, presidente della Cogevo di Chioggia.
Al di là del problema del ripopolamento, in questo momento c’è in ogni caso il fermo pesca per le vongole. La pesca, al di fuori delle aree di semina, riprenderà appena il primo di luglio.
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