Chiede un’informazione, la risposta è un pugno

E' accaduto in piazza Libertà. La vittima è stata poi seguita e malmenata di nuovo. L’aggressore, arrestato dalla Polizia, sarà giudicato con rito abbreviato
Poliziotti in piazza Libertà in una foto di repertorio
Poliziotti in piazza Libertà in una foto di repertorio

TRIESTE Un pugno in faccia, preso per strada. Così, all’improvviso. Il motivo? Nessuno. O forse sì, se per “motivo” si può intendere una semplice richiesta di un’informazione sulla pubblica via.

La vittima è un giovane bengalese. L’autore dell’assurdo gesto è il ventiquattrenne afgano Tariqaziz Yousafmal. Lo straniero è stato indagato dal pubblico ministero Massimo De Bortoli.

L’udienza in Tribunale dal gup Luigi Dainotti è prevista per dopodomani: il ventiquattrenne afgano, difeso dall’avvocato di fiducia Marina Rizzi, sarà giudicato con il rito abbreviato.

L’aggressione si è consumata la sera dell’8 luglio in pieno centro, in piazza Libertà. Non si sa se anche altre persone abbiano assistito alla scena. Il giovane bengalese in quel momento si trovava nelle vicinanze della Stazione ferroviaria. Erano circa le dieci.

Non si esclude che dietro all’episodio ci possa essere una ragione razziale. Già, perché quando la vittima ha raccontato alla Polizia cosa gli era successo, ha riferito che l’afgano lo aveva preso a pugni dopo essersi reso conto che lui era bengalese.

«Appreso essere l’uomo originario del Bangladesh – viene precisato negli atti – lo redarguiva rimproverandolo per aver osato chiedere informazioni proprio a lui, quindi lo colpiva con un pugno in faccia».

Il giovane, incassato il destro in pieno volto, è scappato via, tentando di seminare l’afgano. Poi si è rifugiato in un bar, sperando che il violento se ne andasse. Nel frattempo ha telefonato alla Polizia.

Ma il ventiquattrenne Tariqaziz Yousafmal non si è dato per vinto: è andato a caccia del malcapitato per continuare a picchiarlo e per derubarlo.

E così effettivamente è stato: dopo aver raggiunto il bengalese, lo ha preso per il bavero, lo ha trascinato di nuovo in strada e gli ha sfilato i telefonini dalle tasche. Ma stavolta il giovane bengalese ha reagito, riuscendo a riprendersi i cellulari.

La risposta dell’aggressore è stata violenta: Yousafmal ha sferrato prima due pugni, poi un calcio.

La vittima si è divincolata ed è fuggita nel bar. Lì ha chiamato nuovamente la Polizia. Ma l’afgano è rimasto fuori dal locale ad attenere. È stato lì fintanto che non ha sentito le sirene della volante. A quel punto se l’è data a gambe nascondendosi da un kebabbaro che si trova in piazza Libertà. È stata la vittima a indicare agli agenti dove si era infilato Yousafmal in modo da farlo arrestare.

A causa dell’aggressione il bengalese aveva riportato varie contusioni: allo zigomo, alla spalla, al costato e al ginocchio destro.

Il ventiquattrenne afgano, come scoperto nelle ore successive all’episodio, era già stato oggetto di un foglio di via emesso dal questore di Trieste il 15 marzo. Il documento indicava anche un divieto di ritorno nel territorio del Comune di Trieste per tre anni. —


 

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