Chiazza d'olio nell'Isonzo a valle del ponte 8 Agosto FOTO

Pronto intervento di vigili del fuoco, forestale e Arpa. Circoscritto lo sversamento, timori per la fauna ittica
Bumbaca Gorizia 27_03_2018 Spandimento olio Isonzo © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27_03_2018 Spandimento olio Isonzo © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Una chiazza, dapprima sospetta e poi preoccupante. Come una sottile, sottilissima pellicola posata sulle acque verde smeraldo del fiume nei pressi della diga che si trova subito a valle del ponte 8 Agosto, a Gorizia. È questa l’immagine che ha fatto scattare l’allarme ieri sull’Isonzo per lo sversamento di una sostanza oleosa. Se inizialmente si temeva potesse trattarsi di una grossa quantità di sostanza inquinante, dopo le prime verifiche si è capito che nel fiume dovrebbero essere finite alcune decine di litri d’olio, ma questo non basta ad eliminare la preoccupazione per l’ecosistema e in particolare per la fauna ittica.

La scoperta risale alla mattinata di martedì, quando un guardiapesca - la stagione è iniziata proprio domenica scorsa - ha notato che qualcosa non andava nel punto in cui la condotta che arriva dal canale agro-gradiscano, un centinaio di metri a valle rispetto alla diga, si immette nell’Isonzo. Subito sono scattate le verifiche, e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e la guardia forestale, che hanno immediatamente tentato di circoscrivere la chiazza d’olio. Sono stati prelevati dei campioni per le analisi, e in acqua è stata calata una speciale barriera galleggiante utilizzata per circondare la sostanza inquinante, impedendole di spostarsi.

In realtà, però, buona parte di ciò che è finito in acqua era già stato trasportato dalla corrente, proseguendo il suo percorso verso il mare. La buona notizia è che, secondo le prime ricostruzioni, la perdita d’olio è stata subito fermata all’origine, ma certo la preoccupazione resta: c’è da capire fin dove è arrivata la chiazza d’olio, ed eventualmente dove si è depositata.

Gli idrocarburi avvolgono infatti ogni cosa incontrano sul loro percorso, si tratti di manufatti, sassi o rami, ma anche alghe o animali, ovviamente. E dunque il pensiero va immediatamente ai pesci e agli uccelli che vivono e si nutrono lungo le sponde dell’Isonzo.

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