“Chi l’ha visto?” a Monfalcone indaga sul caso Polentarutti

Troupe di Rai Tre al lavoro nel canale Valentinis che ha restituito alcuni resti dello scomparso
Bonaventura Monfalcone-21.10.2013 Riprese Chi l'ha visto?-Porticciolo Nazario Sauro-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.10.2013 Riprese Chi l'ha visto?-Porticciolo Nazario Sauro-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Sarà anche la trasmissione “Chi l’ha visto?” a occuparsi del caso del 40enne monfalconese Ramon Polentarutti scomparso il 14 aprile 2011 e drammaticamente restituito in pochi resti rinvenuti nel novembre scorso all’interno di un sacco nero impigliato tra le griglie di raffreddamento della centrale A2A.

Per quella scomparsa è indagato per occultamento di cadavere il monfalconese Roberto Garimberti che ospitò Ramon in affitto nella sua abitazione di via Carducci, l’ultimo luogo dove Polentarutti è stato visto in vita. Poi la sua scomparsa. All’epoca la madre e la famiglia di Ramon denunciarono la scomparsa ritenendola un fatto del tutto anomalo visto il legame che il giovane aveva con la sua famiglia e con la madre in particolare.

Ma poi tutto passò nel dimenticatoio, fino a quando non furono rinvenute quelle ossa umane nel canale Valentinis che, a un esame del Dna, risultarono essere proprio di Ramon Polentarutti.

E ieri una troupe della “storica” trasmissione di Rai Tre ha realizzato un filmato nel canale Valentinis con il supporto di un gommone messo a disposizione dalla Capitaneria di porto. In quel canale, con ogni probabilità, sono stati gettati anche altri resti di Ramon Polentarutti. E una conferma di ciò verrebbe da due giovani pescatori che, alcune settimane dopo la scomparsa del giovane, avevano intravisto nell’acqua un sacco semiaperto che sembrava contenere dei resti organici.

Di recente, la madre di Ramon Polentarutti, gravemente ammalata, ha ricolto un appello: «Mio figlio non mi verrà restituito - ha detto -, ma di certo c’è qualcuno che lo ha ucciso e fatto a pezzi. Mi dicono che Ramon molto probabilmente è stato segato e poi bruciato, messo nei sacchi e buttato in canale. Sicuramente qualcuno sa! E spero che si faccia avanti».

Riproduzione riservata © Il Piccolo