Che mito Topolino, è a quota 3000

Nell’albo da collezione le storie del triestino Lorenzo Pastrovicchio e del goriziano Casty
Di Alessandro Mezzena Lona

Tremila numeri, vengono le vertigini soltanto a pensarci. Sì, perché Topolino arriva proprio adesso sulla vetta di questa montagna altissima di albi pubblicati. E dato che per il topo più amato del mondo un record del genere vale quanto la conquista del K2, l’ottomila più corteggiato dagli alpinisti, non poteva mancare un’uscita in edicola con il botto. Ovvero, un fascicolo speciale con il doppio delle storie che vengono proposte ai lettori di settimana in settimana Dal 1932.

Il Topolino che arriverà nelle edicole mercoledì si annuncia davvero speciale già dalla copertina. Disegnata da Andrea Freccero, gremita dai personaggi che hanno reso immortale l’albo della Disney. Attorno alla scritta 3000 si affollano Paperino e Topolino, zio Paperone e i nipotini, Eta Beta e Archimede, i Bassotti e Minnie. Oltre a tutti gli altri personaggi dell’allegra brigata. Ma, soprattutto, quello che caratterizza questo numero di festa è il numero di storie. Quattordici, più del doppio di quelle che vengono proposte ai lettori ogni settimana.

Per dare vita alle avventure ambientate, come di consueto, a Topolinia, Paperopoli e dintorni, la Disney ha chiamato a raccolta le grandi firme che da anni divertono i lettori. Ci sono tutti: Giorgio Cavazzano e Silvia Ziche, Tito Faraci e Francesco Artibani, Claudio Sciarrone e Corrado Mastantuono. In questa pattuglia non potevano mancare due dei migliori autori del Friuli Venezia Giulia: ovvero, il triestino Lorenzo Pastrovicchio e il goriziano Andrea Castellan, conosciuto con il nome d’arte Casty.

Casty, che ha debuttato nel 2003 con la storia “Topolino e i mostri idrofili”, ha scritto e disegnato per questo numero speciale “Topolino e il sorprendente 3000”. Inventando una trama di grande effetto. modernissima e piena di sorprese. Racconta, in pratica, del regalo speciale che Eta Beta manda al suo amico topo per la festa organizzata con il commissario Basettoni e Minnie, Orazio e Clarabella. Misteriosamente manca solo Pippo, che si dice raffreddato. Il dono è un gidantesco televisore, capace di regalare effetti speciali in 3D davvero superiori a quelli di ogni altra apparecchiatura elettronica.

Come in ogni stregoneria digitale del nostro tempo, anche la tivù di Eta Beta nasconde un segreto. Che Topolino e i suoi amici scopriranno soltanto in ritardo. Cioè dopo aver iniziato a guardare un dvd. In pratica, l’effetto tridimensionale è talmente avanzato che i nostri eroi si trovano prigionieri in un mondo virtuale. Dove tutti gli altri, attorno a loro, sono perfettamente identici. Replicanti, insomma, di un unico soggetto.

Abituato a destreggiarsi con storie ad alto effetto emozionale, Casty, che ha iniziato a disegnare da bambino per debuttare poi su “Lupo Alberto” e “Cattivik”, regala a questa storia di Topolino atmosfere molto sofisticate.. Il disegno, per lui che nel 2006 ha vinto il Premio Fumo di China, è pulito e dotato di grande forza dinamica. Attento alla lezione dei suoi miti, Romano Scarpa e Floyd Gottfredson, ma al tempo stesso modernissimo.

Molto più breve la storia disegnata da Lorenzo Pastrovicchio, “Tip e Tap e la combinazione fortunata”, che è stata sceneggiata da Augusto Macchetto. La matita triestina, che in casa Disney ha spaziato da Paperinik a Pk, da Double Duck a Wizards of Mickey, dedicandosi anche a una rilettura del tenebroso Macchia Nera (trasformato, proprio in coppia con Casty, nell’ancor più tenebroso Darkenblot) questa volta si è divertito a rispolverare i nipotini di Topolino. Due personaggi che, negli ultimi anni, non hanno avuto grande spazio negli albi di casa Disney. Motore di questa piccola, adrenalinica avventura non poteva non essere un super malvagio Macchia Nera. Che rapisce Topolino per portarlo verso una fine che, si capisce al volo, non sarà certo gloriosa per lui. Ma quando la situazione si fa intricatissima, ecco che a Tip e Tap viene l’idea geniale. Riescono a risolvere un indovinello, un dilemma che lo scellerato e tenebroso malvivente considerata insuperabile. E lo lasciano senza parole.

Cresciuto alla scuola Disney, dov’è sbarcato nel 1992, Pastrovicchio ha avuto come primo punto di riferimento Giambattista Carpi. Anche se lui, uscito dall’Istituto d’arte Nordio di Trieste, in un primo tempo aveva deciso di iscriversi all’università. Pensando di prendere una laurea in Ingegneria civile edile. Dopo due anni, il richiamo delle storie a fumetti è stato pià forte.

«Il segreto di Topolino - commenta la direttrice Valentina De Poli - è quello di coinvolgere lettori di ogni età. Gli stessi che, rispondendo a un sondaggio fatto proprio in questi giorni, confermano che c’è un pezzo di noi in ogni personaggio. E che il preferito in assoluto è Paperino».

Per l’occasione, anche il sito di Topolino si rifà il look. Affidandosi a una nuova veste grafica che risulta ancora più accattivante.

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