Cervignano, danno fuoco allo studio legale Kostoris
Un incendio doloso ha distrutto la sede di Cervignano dello studio dell’avvocato Alberto Kostoris. I danni, ingenti, ammontano a non meno di 40 mila euro. Ridotti in cenere decine di fascicoli.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri il piromane è entrato da una finestra che si affaccia sulla tromba delle scale. Lo ha fatto tagliando con una flex una grata che era stata installata dopo che in passato lo studio legale aveva subito due furti. Ha rovistato ovunque, tra le carte e i documenti.
A dare l’allarme è stata l’avvocato Maria Genovese, moglie e socia del professionista triestino noto per il suo impegno contro l’antisemitismo. È entrata e ha trovato cassetti e armadi aperti.
Molto probabilmente il piromane cercava qualche fascicolo in particolare. O forse - questa è un’ipotesi dei carabinieri - è stato soltanto un modo per lanciare un messaggio intimidatorio ai titolari dello studio. Le fiamme sono state appiccate in più punti. La carta ha immediatamente preso fuoco. Il fumo ha danneggiato i mobili, i computer e le pareti interne ma, fortunatamente, non ci sono danni alle strutture della casa. Poi la persona che ha dato fuoco ai documenti è uscita, come se nulla fosse, dall’ingresso principale. La porta blindata, infatti, è stata aperta dall’interno. Negli uffici, inoltre, è stata trovata una tanica di liquido infiammabile. L’allarme è scattato attorno alle 8. Ma ormai non c’era più nulla da fare. Giunta davanti all’ufficio, dalla strada, l’avvocato Genovese ha subito notato la fuliggine e ha sentito un forte odore di bruciato. Immediata la chiamata ai vigili del fuoco di Cervignano. Sul posto anche una pattuglia dei carabinieri e la polizia scientifica.
Informazioni preziose potrebbero arrivare dalle telecamere della vicina banca. Per il momento non ci sono testimoni. A Cervignano, intanto, c’è sconcerto. La notizia si è diffusa rapidamente anche a Trieste. L’avvocato Kostoris, che gestisce lo studio assieme ai soci Maria Genovese (diritto penale), Corrado Calacione (diritto del lavoro e infortunistica), Simona Stefanutto (diritto di famiglia) e Giuseppe Daga (diritto civile), è molto conosciuto.
«Ieri mattina c’era ancora un focolaio acceso», racconta l’avvocato Alberto Kostoris. Probabilmente è successo tutto durante la notte. C’erano vari fascicoli a terra, a mio avviso più per alimentare le fiamme che per cercare realmente qualcosa. Infatti non manca nulla, almeno apparentemente. È in corso un’inchiesta, mi auguro che si possa fare presto chiarezza. Che ci sia qualcuno che ci vuole male è evidente. Sembrerebbe un atto vandalico ma credo ci sia qualcosa di più. Il fuoco acceso nella stanza della segreteria fa pensare ad un azione mirata a fare del male e non a rubare. Forse volevano spaventarci o intimidirci ma l’obiettivo non è stato raggiunto».
Aggiunge Kostoris, che è l’avvocato della Comunità ebraica di Trieste: «Potrebbe trattarsi di qualcuno al quale non è andato giù il risultato di una causa. Abbiamo due studi: uno a Trieste, il principale, e uno a Cervignano. I soci sono distribuiti tra le due sedi. Il socio principale di Cervignano, Simona Stefanutto, si occupa, in via quasi esclusiva, di diritto familiare. E’ una materia che può causare reazioni emotive di questo tipo. Poi, c’è la mia posizione personale in merito all’antisemitismo».
Conclude: «In passato avevamo subito già due furti ma non era mai accaduto una cosa simile. Cervignano è un posto tranquillo. Ora lasciamo che la Procura faccia le indagini, sperando che trovino presto il responsabile. Intanto stiamo sistemando gli uffici, che resteranno chiusi per qualche giorno. Lunedì saremo nuovamente operativi».
Elisa Michellut
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