Cerimonia del 25 aprile in Risiera con il nodo bandiere, l’Anpi chiede unità per la Liberazione

TRIESTE Unificare gli intenti di pace verso la celebrazione del 25 aprile è l’obiettivo che si pone l’Anpi di Trieste, non solo nella presentazione del calendario degli eventi che iniziano oggi e continuano fino al 2 maggio, ma soprattutto nella volontà di non scadere in dinamiche estremiste che potrebbero alterare il vero significato della Festa della Liberazione, prevista anche quest’anno alla Risiera di San Sabba alle 11 con la cerimonia ufficiale, seguita poi dal tradizionale concerto del coro partigiano Pinko Tomažic.
Proprio in questo senso, il presidente dell’Anpi di Trieste Fabio Vallon, insieme al segretario provinciale Cgil Massimo Marega, con la presenza della consigliera regionale del Patto per l’Autonomia Giulia Massolino, il presidente del partito Rifondazione comunista Gianluca Paciucci e Martina Budin dell’Unione culturale e economica slovena, hanno sottolineato come abbiano maturato «l’idea di uscire dalla logica della commemorazione per ristabilire invece il concetto di celebrazione di una festa nazionale – le parole di Marega – oltrepassando le solite dinamiche regionali e lasciare spazio ad un sentire che parla realmente della Liberazione in un momento storico che vede la situazione internazionale ed europea in guerra».
A questo proposito, Vallon e Marega hanno dichiarato di aver chiesto delucidazioni al Comune e alla Questura «su come muoverci nel caso ci fossero persone desiderose di partecipare con vessilli e bandiere, proprio perché non si creino alterazioni sul tema reale della giornata – spiega Vallon – visto che i venti di guerra in questo momento sono forti e noi ci auguriamo che sia un 25 aprile di festa per la fine del tragico ventennio fascista e che venga vissuta come un desiderio condiviso di pace». Chiari i riferimenti ai fronti di guerra sia in Medio Oriente, con la situazione fra israeliani e palestinesi e ora l’Iran, ma anche il conflitto Russia-Ucraina.
Molti sono i partiti e le associazioni che si uniscono all’Anpi in questi appuntamenti, per sottolineare come la memoria sia il cardine della celebrazione, ma anche della rielaborazione dei drammi passati, come l’incontro che si tiene oggi in ricordo delle vittime civili del bombardamento di Opicina avvenuto il 20 aprile 1944, che verrà commemorato alle 10 nella chiesa di San Bartolomeo di Opicina. Un’ulteriore commemorazione avverrà lunedì 22 alle 15.30 con la deposizione di corone commemorative sui monumenti nel cimitero militare e civile di Trieste.
Un appuntamento che Vallon ha voluto sottolineare è la commemorazione degli impiccati di via Ghega martedì 23 alle 8.45, evento nel quale verrà deposta una corona in ricordo «dei civili uccisi e troppo spesso dimenticati», per terminare la giornata al Circolo della Stampa di Trieste alle 17.30 con la presentazione del libro “Paura, io?” di Maruša Krese che racconta la Resistenza partigiana in Slovenia, tradotto per la prima volta in italiano. Non mancheranno i tradizionali cori sociali soprattutto alla Casa del Popolo “Canciani” di Sottolongera che aprirà i chioschi alle 13. 30 del 25 aprile per concludere alle 16. 30 con il concerto antifascista del gruppo Ovce. —
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