Cercansi volontari per aiutare i rospi ad attraversare la strada
L'appuntamento è all'imbrunire, al limite del bosco, la prima sera di pioggia. Potrebbe essere l'inizio di una favola, visto si parla di rospi. Ma in questo caso nessun rospo - e nessuna rana dalmatina, nessun tritone crestato, nessuna raganella - si trasformeranno in principi. Anzi, il destino degli anfibi che in queste sere di primavera si muovono nella zona tra Dolina e Mattonaia per compiere il loro rito di accoppiamento e la deposizione delle uova negli stagni naturali che costeggiano il deposito carburanti della Siot, è assai meno fiabesco. Finire schiacciati sotto le ruote delle automobili.
A scongiurare l'ecatombe, che certe sere lascia sull'asfalto 200, o anche 300 esemplari, si muove da tempo il gruppo Tutori Stagni, un’agguerrita pattuglia di volontari che nelle sere in cui è prevedibile il corteo nuziale degli anfibi, agisce in zona. Dotati di elmetti luminosi, giubbotti rifrangenti, guanti, contenitori di tela, e con innato spirito ambientalista, i Tutori Stagni ripristinano le antiche rotte migratorie di questi utili e preziosi animali aiutandoli ad “attraversare la strada”. O quantomeno, sconsigliando il transito agli automobilisti che percorrono la viabilità provinciale, dal tramonto fino ai primi rigori della notte. «Gli animali si muovono con il buio, altrimenti sarebbero facile preda di altre specie. Un’automobile in transito difficilmente riesce a evitarli» spiega uno dei volontari di Tutori Stagni. «Una femmina di rospo è in grado di deporre migliaia di uova, ma l'involontaria strage di centinaia di esemplari in una sola sera, può portare all'estinzione di un'intera popolazione anfibia nel giro di pochi anni».
Che fare? Le istituzioni sembrano sensibili al problema. «Il comune di Dolina ha dato una risposta entusiasta alle nostre proposte - prosegue l'esperto - e sta promuovendo iniziative di informazione. L'obiettivo a cui puntiamo è una sospensione temporanea del traffico nella zona interessata. Ma indispensabile risulterebbe l'aiuto di altri volontari, che assieme a noi possano indirizzare la popolazione degli anfibi verso i pochi passaggi naturali che ancora si aprono in una zona delimitata da numerose recinzioni e ostacoli».
Tutori Stagni e Zone Umide del Fvg è una associazione nata 2 anni fa da un gruppo di volontari e appassionati, coinvolti e formati al Museo di Storia Naturale. La loro “mission” è il ripristino e il monitoraggio degli stagni carsici e di quelli urbani (Orto lapidario, Villa Giulia...), ma nei periodi di riproduzione l'emergenza rospi li assorbe completamente. L’attività può essere seguita sul sito www.tutoristagni.it, dove si raccolgono via e-mail le adesioni.
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