Cerar nuovo premier, martedì l’investitura
A poco più di un mese dalle elezioni parlamentari anticipate del 13 luglio, la Slovenia è ormai sul punto di varare un nuovo governo. L’ha confermato con una nota il presidente della Repubblica, Borut Pahor, che ha condotto nelle scorse settimane le consultazioni con i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento e che sono riusciti a mandare i propri rappresentanti all’Assemblea nazionale. Come era nelle attese, Pahor nominerà - con 12 giorni di anticipo rispetto alla “deadline” - martedì prossimo primo ministro incaricato di formare il governo Miro Cerar, trionfatore del voto di luglio con il suo partito nuovo di zecca, l’Smc. Smc che, secondo le stime del presidente, gode di un sufficiente sostegno parlamentare per garantire al suo leader la poltrona di premier. Dopo la firma del documento di nomina, Pahor e Cerar terranno una conferenza-stampa. Il voto di fiducia potrà essere espresso già giovedì e non oltre sette giorni dalla designazione di Cerar. Fiducia che certamente non sarà votata dal partito di centrodestra Nuova Slovenia (NSi), che ha annunciato che irrobustirà i ranghi dell’opposizione dopo che Cerar non ha accolto le richieste sul programma e sulla concessione di alcuni poltrone ministeriali alla squadra di Ljudmila Novak. Sosterranno invece sicuramente la candidatura a premier di Cerar i dieci deputati del Partito dei pensionati (DeSUS) di Karl Erjavec, che già nei giorni scorsi avevano rassicurato Pahor sulla volontà di dare luce verde al governo guidato dal giurista. Ma i trentasei deputati dell’Smc e i dieci di DeSUS, malgrado consentano la formazione di una maggioranza, non sono sufficienti a rendere tranquilla la compagine di governo. A rinforzo, arriveranno però anche i voti favorevoli dei quattro deputati dell’Alleanza di Alenka Bratusek, che hanno promesso il loro sostegno a prescindere dall’ingresso nel governo, e con alta probabilità anche quelli dei socialdemocratici.
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