CENTROSINISTRA"Flop annunciato, un errorele primarie senza i centristi"
Verso le elezioni amministrative di Trieste: pochi votanti alle primarie del centrosinistra, maggioranza risicata per il vincitore. Siluro di Lupieri al neocandidato sindaco Cosolini, la contrarietà della Bassa Poropat. E l'ex illyano Fortuna Drossi scende in campo
Andolina, Metz e Cosolini
TRIESTE
. «Non solo un insuccesso, ma un vero e proprio boomerang, sia sotto il profilo della partecipazione che del risultato ottenuto dal vincitore che non vince con l’80% ma con il 56%». Fuoco amico su Roberto Cosolini, ex Ds e ancora prima Pds e Pci, dall’ex Margherita Sergio Lupieri, consigliere regionale. Non di un partito qualunque ma di quel Pd che ha lanciato lo stesso Cosolini verso la consultazione che domenica lo ha designato candidato sindaco del centrosinistra. Senza però il supporto di numeri da ricordare: 2445 voti a favore sui 4382 votanti.
Un’affluenza scarsa. Forse anche perché i centristi, come da più parti si continua a sussurrare, ai seggi non ci sono andati non sentendosi rappresentati. Analisi che proprio Lupieri, che domenica non ha votato perché, spiega, «residente nel Comune di Muggia», fa sua: «La mancanza nelle candidature della parte più moderata del Pd ha di fatto allontanato molti elettori che le hanno considerate più primarie della sinistra che del centrosinistra». E anche il consigliere regionale di Prc-Se Igor Kocijancic ammette che forse «nel Pd dovrebbero chiedersi se la parte moderata non abbia partecipato alle primarie. Che in effetti sono state caratterizzate a sinistra».
Niente trionfalismi, qualche invito alla riflessione, ma nessuna retromarcia nel Pd e nel centrosinistra tutto: l’avvicinamento alle elezioni amministrative della prossima primavera continua puntando su Roberto Cosolini, il candidato designato dai cittadini. Nella giornata in cui a sua volta l’ex illyano Uberto Fortuna Drossi ufficializza la sua candidatura a sindaco, forte dell’appoggio degli aderenti al progetto di Trieste città metropolitana, una nuova critica allo strumento delle primarie giunge dalla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat: «La mia posizione di contrarietà alle primarie è nota e quindi non sono andata a votare. Ritengo sia un sistema che indebolisce il candidato, anche se Cosolini dal mio punto di vista resta un nome spendibile. Uscire come coalizione sostenendo un unico candidato sarebbe stato meglio (è avvenuto proprio per la stessa Bassa Poropat, riproposta per palazzo Galatti anche in vista del 2011, ndr)».
«Non metto in discussione il candidato messo a disposizione della coalizione e il risultato delle primarie»: il segretario regionale del Pd Debora Serracchiani conferma il pieno appoggio a Cosolini. Pur senza nascondere il problema della ridotta partecipazione popolare: «Non sottovaluto la scarsa affluenza dei cittadini. Il lavoro vero, e molto, ora sarà recuperare il contatto con i delusi e gli indifferenti». Il Pd vuole guardare avanti. «Ora comincia la campagna elettorale - dice il deputato Ettore Rosato -. Non drammatizzerei sull’affluenza. Io ho votato, come tanti. Può darsi che qualcuno abbia ritenuto non fosse utile, dando per scontato il risultato». Ironico e pungente il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Fabio Omero: «4380 cittadini che scelgono il candidato sindaco del centrosinistra sono pochi. Sono però sempre 4375 di più di quanti lo scelgono nelle “segrete stanze” di accordi tra segreterie di partito. E sono 4379 di più di quanti lo scelgono nel centrodestra».
Soddisfatto il segretario nazionale di Rc - Federazione della sinistra, Paolo Ferrero: «Il consenso complessivo ottenuto dalle sinistre alle primarie per il sindaco svoltesi a Trieste, e in particolare il 35,6% di Andolina, rappresentano un patrimonio importante da investire subito nel rapporto con la coalizione e con la città».
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