Centrodestra spaccato La tentazione Dipiazza

La Lega, solo la Lega, ha un nome pronto: Pierpaolo Roberti. Candidatura in solitaria. Come quella, per la Regione, dell’amico Massimiliano Fedriga. Il resto del centrodestra? Sparpagliato, più di...

La Lega, solo la Lega, ha un nome pronto: Pierpaolo Roberti. Candidatura in solitaria. Come quella, per la Regione, dell’amico Massimiliano Fedriga. Il resto del centrodestra? Sparpagliato, più di sempre. Roberto Dipiazza a far da collante? Possibile, se solo avesse voglia di candidarsi (e invece ripete che no). Sandra Savino? Possibile, se solo se la sentisse di rimettersi in campo dopo le europee (è noto quanta poca voglia ne avesse). Poi ci sono Fratelli d’Italia e Un’Altra Trieste, ma non potranno essere loro a esprimere leadership e candidato. Il centrodestra aspetterà innanzitutto di capire se toccherà di nuovo a Cosolini o se dal cilindro di Serracchiani uscirà un nome nuovo. Dopo di che, faticosamente, cercherà di ricucire fratture, a Trieste, anche personali. Detto che Fi non sembra avere in mano il candidato trascinatore, e con un fronte anti-azzurro che si è non poco allargato nel tempo, si ritorna inevitabilmente a Dipiazza. «Unico momento di aggregazione delle anime perse, pur con tutte le difficoltà del caso», dicono i beneinformati, convinti però che nemmeno l’ex sindaco riuscirebbe a convincere una Lega interessata a un successo elettorale tutto suo per lanciare Fedriga nella corsa del 2018.

«Un auspicio? Ci vorrebbero un po’ di umiltà e un po’ di coraggio a dimenticare le cose che ci hanno diviso in passato per costruire qualcosa che vada oltre la sola via d'uscita che ora sembra rappresentare la Leadership di Salvini», osserva Alessia Rosolen. Per il momento aiutano le difficoltà della maggioranza. «Prendiamo atto che da due giorni il sindaco Cosolini ha perso i numeri – attacca Savino –. Mi chiedo come possono pensare lui e il Pd di governare ancora per un anno». Mentre il capogruppo Fi Everest Bertoli, sul caso Hera, ribatte al sindaco sulla convocazione della commissione trasparenza: «Persa la maggioranza, va fuori di testa aggrappandosi ad argomentazioni ridicole. Evidentemente non conosce prerogative e compiti della commissione, convocata dal presidente in accordo con il presidente del consiglio». (m.b.)

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