Centrodestra ad alta tensione. Prende quota l'ipotesi del forzista Marin
Aggiornamento ore 22.25. Forza Italia prova l'ennesima mossa, con l'obiettivo di arrivare alla soluzione dopo una giornata estenuante: per il candidato presidente Fvg del centrodestra prende quota, infatti, il nome del consigliere regionale azzurro Roberto Marin, candidato sindaco della coalizione alle comunali 2016 a Grado (quando venne superato dal vincitore Dario Raugna e anche da Claudio Kovatsch). Continua a circolare, in alternativa, l'ipotesi dell'ex governatore e neoeletto deputato Renzo Tondo.
Aggiornamento ore 17. L'ultimo nome proposto da Forza Italia direttamemte da Renato Brunetta è quello di di Mario Augusto Pinat, ex presidente dell'Ersa, vivaista di professione, già candidato alle regionali nella lista dei Cittadini a sostegno di Riccardo Illy. Davanti a questo nome, ritenuto irricevibile dalla Lega, Salvini avrebbe posto l'aut aut agli alleati.
In questo momento gli scenari probabili sono due. Il ticket Fedriga- Riccardi, o una nuova ipotesi che sta prendendo piede con lo scorrere delle ore. Si tratterebbe di una spaccatura promossa dal Carroccio che avrebbe già contattato Fratelli d'Italia, Progetto Fvg e Autonomia Responsabile per sondarli sulla disponibilità a costruire un'alleanza senza Forza Italia.
Aggiornamento ore 14. Continua lo psicodramma nel Centrodestra, che non riesce ancora a trovare la quadra per la scelta del candidato a presidente della Regione Fvg in vista della prossima chiamata alle urne, fissata al 29 aprile.
Le parti si sono ritrovate nella mattinata di oggi, giovedì 15 marzo, ma Forza Italia ha proposto nuovamente Savino, ricevendo un altro rifiuto. Gli azzurri avrebbero a quel punto messo sul tavolo i nomi di Dario Bruni ed Enrico Eva, rispettivamente presidente e segretario generale di Confartigianato Trieste, ritenuti irricevibili dalla Lega.
Davanti all’impasse e all’invito pressante di Salvini a chiudere entro la giornata, Fedriga avrebbe rinnovato la propria disponibilità a guidare l’alleanza in ticket con Riccardi, ma l’opzione continua a essere respinta da Savino, pur avendo in realtà già trovato ieri l’assenso definitivo del capogruppo azzurro in consiglio regionale, ormai rassegnato al ruolo di vice. A quanto pare, anche Berlusconi sarebbe intenzionato a continuare a insistere per una leadership espressa da Forza Italia, per dare un segnale dopo il risultato elettorale negativo del 4 marzo e davanti al possibile avvicinamento fra Lega e Movimento 5 stelle.
TRIESTE A volte ritornano. Il vertice romano tra Lega e Forza Italia si è concluso nella notte fra mercoledì e giovedì 15 marzo, con un nulla di fatto, dopo che la coordinatrice regionale azzurra Sandra Savino ha messo sul tavolo i nomi dell’ex senatore Giulio Camber e dell’ex presidente del Porto di Trieste Marina Monassi.
Esponenti della Trieste che fu, promossi dalla rappresentante locale alla presenza di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga, ma subito rispediti al mittente dalla Lega.
La notizia trapela da fonti del centrodestra romano, secondo cui Savino avrebbe rifiutato di accettare le proposte messe in campo dai vertici nazionali del suo stesso partito nella giornata di ieri: Roberto Snaidero, Rodolfo Ziberna, Elio De Anna, Ettore Romoli e Stefano Balloch.
Su Riccardo Riccardi permane invece il no del Carroccio. Perdura dunque lo stallo, quando mancano ormai undici giorni al deposito delle liste e alcuni partiti della coalizione (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Progetto Fvg e Pensionati) devono ancora cominciare la raccolta delle quasi cinquemila firme necessarie a presentare il proprio simbolo alle consultazioni.
Riproduzione riservata © Il Piccolo