Centro polifunzionale, primi interventi
TRIESTE. Per gli opicinesi dagli opicinesi. Sono iniziati in questi giorni i lavori per quella sorta di centro polifunzionale – la definizione è al momento ipotizzata – che la cooperativa che fa capo alla Rivendita Sociale di Opicina ha intenzione di concretizzare al posto della centrale ex caserma della Guardia di finanza. Lo stabile, situato in via Nazionale immediatamente a fianco della rotatoria centrale, è stato rilevato circa 7 anni orsono dalla cooperativa opicinese (oltre 200 soci) per una cifra vicina al milione di euro. È la Nova srl però, controllata al cento per cento dalla Rivendita sociale e proprietaria del supermercato Conad di Strada per Vienna, a avere la proprietà dello stabile che da qualche giorno è stato cantierato e che sarà integralmente smantellato.
Dopodiché verranno predisposte nuove fondamenta e, progressivamente, prenderà forma quel nuovo centro che nelle intenzioni della cooperativa vuole diventare una sorta di volano per l’economia della principale borgata carsolina. «Per completare l’opera ci vorranno almeno un paio d’anni – spiegano Paolo Calzi e Darko Malalan, rispettivamente presidente e vicepresidente della Nova srl – e dunque strada facendo e crisi permettendo vedremo quali realtà insediare nella nuova struttura». L’investimento previsto è sinora attorno ai due milioni di euro per un centro che dovrebbe rilanciare il centro opicinese. L’idea è di realizzare un info point turistico, una vetrina per i prodotti enogastronomici carsolini, una sorta di bistrot con assaggi e piatti tipici e ancora una libreria. A colmare, senza creare antagonismi con gli esercenti già operanti, quella che viene avvertita come una grave mancanza per Opicina: l’informazione e la promozione turistica.
«Sono tanti i forestieri che con o senza il tram giungono nel centro del paese e non sanno che fare e come orientarsi – afferma Malalan -. Il nuovo centro dovrebbe dare loro delle risposte intelligenti, guidandoli alla conoscenza della frazione e del resto del Carso, indirizzandoli verso gli itinerari e le peculiarità di una Altipiano ricco di peculiarità naturali e culturali». «Nelle nostre speranze – continua Calzi – la creazione di nuovi posti di lavori (oltre una quindicina, se possibile). Va poi evidenziato come la costruzione della nuova struttura tolga dal limbo un sito che da tanti anni versava in degrado. Qualcosa che gli opicinesi aspettavano da tempo».
Maurizio Lozei
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