Centro per migranti pronto ad aprire con minori “difficili”

Non solo minori che hanno vissuto l’odissea di una traversata in gommone, di un salto oltre il recinto spinato oppure il terrore di una camminata solitaria nel buio, per superare la linea di un qualunque confine. Al nuovo Centro di accoglienza in via Timavo ci sarà spazio, e anzi da loro si partirà nell’avvio d’attività, anche per i “ragazzi al limite”. Quegli adolescenti che nonostante la brevità della loro esistenza hanno già sulle spalle il bagaglio di una dipendenza pesante da droga o alcol. Oppure quei figli entrati in rotta di collisione totale con madre e padre. E ancora quei minorenni già allontanati da precedenti comunità, per via di comportamenti sbagliati, perennemente in conflitto con le regole.
Lo annuncia il referente della cooperativa muggesana Duemilauno agenzia sociale che ha preso in locazione a 40mila euro l’anno i 1.300 metri quadrati dell’immobile ex Adriaplast, ristrutturato anche con fondi pubblici dal Consorzio industriale. «Siamo pronti - spiega infatti Sergio Serra -, abbiamo tutte le carte in regola per partire, ma siccome per accogliere i minori stranieri giunti in Italia Questura, Prefettura e Comuni devono ricevere formalmente notizia dell’apertura prima di inviarci le persone, pensiamo intanto di iniziare coi progetti dedicati ai ragazzi “problematici”, che troveranno spazio in cinque stanze».
I minorenni stranieri alloggeranno al primo piano. Mentre l’ala al piano superiore dovrebbe essere destinata a minori di sesso femminile, perché «risultando i migranti per lo più di fede musulmana riteniamo non opportuno mantenere la promiscuità», sottolinea sempre Serra. Poiché tuttavia il numero di bambine o ragazzine provenienti da Paesi lontani e afflitti da guerre è statisticamente molto basso «si è pensato, almeno fino a necessità, di accogliere intanto in quei locali gli adolescenti “difficili”». Che per il delicato stato in cui versano hanno bisogno di personale in modalità “uno a uno”, cioè di un responsabile dedicato a una sola persona alla volta.
Il centro di via Timavo ha già ottenuto il via libera dell’Azienda sanitaria. Ed entro domani riceverà la visita di un funzionario dell’amministrazione monfalconese per l’ultimo controllo, dopodiché la prossima settimana o al più tardi quella successiva la struttura rivolta all’accoglienza di venticinque minori prenderà il decollo. Si tratta di un edificio nuovo di zecca, che da cinque anni rimaneva inutilizzato. L’immobile, nelle intenzioni della cooperativa è destinato all’accoglienza residenziale temporanea, ma vuole aprirsi anche alla comunità locale, grazie alla realizzazione di un auditorium da sessanta posti adatto a ospitare incontri pubblici, attività di associazioni e perfino cineforum. Diciotto le stanze a disposizione, ciascuna con bagno dedicato. Ampi gli spazi al pian terreno, che ha una superficie di ben 540 metri quadrati, con mensa, cucine, laboratori, spogliatoi, reception e altri spazi comuni. Il contratto di locazione, stipulato da Duemilauno, prevede una durata di sei anni.
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