Centro congressi in Porto vecchio Il cantiere ora brucia le tappe

Le attese per l’avvalimento progettuale da parte di Veritas Bureau e per il successivo via libera dal Comune? I timori che il cronoprogramma realizzativo non fosse rispettato? Il ritardo di un buon mesetto accumulato causa l’iter amministrativo? Qualche intoppo dal punto di vista finanziario in seguito alle iniziative legali degli indipendentisti? Solo un pallido ricordo. Perchè Tcc (Trieste convention center) ormai è certa: l’obiettivo della primavera 2020 sarà centrato e a luglio il centro congressi sarà in grado di ospitare la manifestazione scientifica Esof, il cui allestimento coinvolgerà anche gli altri edifici del polo museale di Porto vecchio. Poi, passato Esof, continuerà a vivere e a lottare con una previsione di 25 eventi/anno, internazionali e non.
Un vivace corteo di imprenditori, tecnici, progettisti, consiglieri di amministrazione, shareholder e stakeholder a vario titolo fendeva ieri mattina l’afa della porzione più a Nord di Porto vecchio, per verificare da vicino i progressi compiuti dal cantiere che sta costruendo il Centro congressi. Il menu prevede la riqualificazione dei magazzini “27” e “28”, l’edificazione ex novo del “28 bis”. Un ponte, che sarà gettato a metà settembre, unirà i magazzini “27” e “28”. In testa al pacifico snodarsi il leader della società Tcc, Diego Bravar, e il “champion” di Esof 2020, Stefano Fantoni.
La pietanza portante della visita era costituita dalla vera novità del futuro compendio, ovvero il “28 bis”, incaricato di avvolgere la sala da 1848 posti che rappresenterà il fulcro dell’operazione. Già posati 1000 metri cubi di calcestruzzo e 60 mila chili di ferro: attesa per il momento clou del progetto, quando a fine agosto attraverso 3-4 viaggi, ben 14 travi alari lunghe 40 metri ciascuna, provenienti da un produttore friulano, raggiungeranno con un carico straordinario il cantiere, scendendo in notturna dalla Grande Viabilità. A quel punto la copertura sarà completata entro la fine di settembre. I lavori al “28 bis” saranno accelerati quanto possibile in concomitanza con la bella stagione.
Accanto all’opera principale, procede il lifting impiantistico all’interno degli esistenti “27” e “28”: termoidraulica, condizionamento ad alta efficienza, quasi 4 chilometri tra tubazioni e canali portacavi destinati a veicolare l’elettricità. Installati quasi 2000 staffaggi antisismici, per consentire il fissaggio di questi impianti.
Il cantiere, nelle sue varie attività, mobilita ogni giorno 40 addetti. A intervento completato, la superficie totale si estenderà per 9000 metri quadrati, cui vanno aggiunti 4500 mq di parcheggio. L’investimento è di 12 milioni di euro più Iva. Tcc copre il 58%, il Comune di Trieste il 42%. Dal punto di vista finanziario hanno già erogato mutui Bpm e Bcc Staranzano, per 500 mila euro cadauno. Una richiesta per 4 milioni è stata inoltrata al Frie. Erogheranno un mutuo di 500 mila euro cadauna Civibank, Intesa San Paolo, Unicredit, Montepaschi. Il Comune di Trieste ha versato una prima quota pari a 2,5 milioni.
Tra presenti e intervenuti, Tcc ha giocato con un prudente 4-4-2: 4 i membri del board (Cristiana Fiandra, Paco Ferrante, Claudio Sambri, Aldo Minucci), 4 i profili tecnico-progettuali (Uberto Fortuna Drossi, Ermanno Simonati, Giulio Paladini, Alberto Cetolin), 2 le imprese (Paolo Rosso, Andrea Monticolo). Assente il Comune di Trieste per impegni precedentemente assunti. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo