Centri islamici di Monfalcone, duello sulle interpretazioni tra Cisint e la comunità musulmana
Il comune: «Il Consiglio di Stato ha accolto le nostre istanze». La replica: «Efficacia della sentenza del Tar non sospesa»
Il Comune di Monfalcone ha diffuso mercoledì mattina, 6 novembre, un comunicato in cui esprime la soddisfazione dell’ex sindaco di Monfalcone, ora eurodeputato Anna Cisint, e di tutta l’amministrazione “per l’accoglimento delle istanze formulate dal Comune, con i propri appelli avverso le sentenze del Tar, relative ai provvedimenti emanati dal Comune di Monfalcone per il cambio di destinazione d'uso degli immobili utilizzati dai centri islamici, dopo l'accertamento che gli stessi operavano al di fuori delle norme edilizie e urbanistiche”.
Riportiamo la nota in forma integrale:
“Il Consiglio di Stato, con le tre ordinanze depositate ieri, martedì 5 novembre, a fronte delle domande di sospensiva avanzate dal Comune, ha affermato, in accoglimento, che sussistono, ai sensi dell'articolo 98 del codice del processo amministrativo i concorrenti presupposti del fumus boni iuris e del periculum in mora in quanto i motivi posti alla base del gravame avanzato dal Comune sono meritevoli dell’approfondimento proprio della fase di merito”.
La dichiarazione dell’europarlamentare Cisint
“In questo modo - ha dichiarato Cisint, che è attualmente anche assessore comunale alle Priorità strategiche per lo sviluppo urbano - ne esce rafforzata, in attesa del giudizio definitivo, la linea di legalità e trova conferma la serietà e la correttezza del nostro operato che ha riguardato la salvaguardia dell’ordinamento giuridico del nostro Paese e la tutela di tutti i monfalconesi.
Le norme devono essere rispettate da tutti senza privilegi inammissibili siano esse rivolte ai semplici cittadini che alle associazioni islamiche. Il piano regolatore non è carta straccia: l’utilizzo di immobili in modo difforme da quanto stabilito e consentito ha riflessi insostenibili per la città, per l’intera comunità, perché crea problemi di accessibilità e vivibilità urbana.
La decisione del Consiglio di Stato, prosegue Cisint, non fa che confermare la bontà dell'operato degli Uffici Comunali. Ringrazio l'avvocato Teresa Billiani per tutto il lavoro svolto e per il risultato ottenuto.
La pronuncia del Consiglio di Stato è anche una risposta a quegli esponenti della sinistra e ai consiglieri regionali più radicali, mai dalla parte dei cittadini italiani”.
I Centri islamici: “L’efficacia della sentenza del Tar non è stata sospesa”
A stretto giro di posta arriva la nota da parte dei centri culturali islamici di Monfalcone, tramite un comunicato diffuso dal legale che li assiste, l’avvocato Vincenzo Laturraca.
La riportiamo di seguito:
“Il Consiglio di Stato ha depositato le ordinanze nei ricorsi in appello promossi dal Comune di Monfalcone nei confronti delle Associazioni Baitus Salat e Darus Salaam.
Il Collegio ha applicato l’art. 55 comma 10 del codice del processo amministrativo.
La norma prevede che il Giudice Amministrativo, in sede cautelare, “se ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con ordinanza collegiale la data della discussione del ricorso nel merito”.
L'efficacia della sentenza del Tar non è stata sospesa, ma la domanda cautelare è accolta “ai soli fini dell’art. 55, comma 10, cod. proc. amm.”, vale a dire ai fini della fissazione della discussione del merito, che, nella specie, è stata fissata per l’11 febbraio 2025”.
Ciò in quanto il Consiglio di Stato ha ritenuto, da un lato, che i motivi di gravame siano da approfondire nella fase di merito e, dall’altro, il bilanciamento degli interessi è assicurato dalla fissazione a breve dell’udienza pubblica.
L'ordinanza si mostra dunque equilibrata e non pregiudica in alcun modo, le ragioni delle associazioni che attendono senza timori la discussione nel merito”.
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