Centri estivi, sfuma l’accordo E a Trieste i posti calano del 20%
Missione incompiuta. Neppure uno stravissuto sindacalista come l’attuale assessore al Personale Roberto Treu, delegato da Roberto Cosolini e dalla collega di giunta Antonella Grim a portare al tavolo con i sindacati tutta l’empatia possibile, è riuscito a ricucire lo strappo (aperto un anno fa, e proprio di questi tempi, con l’arcinoto precetto poi sconfessato dal Tar) tra la stessa amministrazione Cosolini e le maestre di nidi e materne comunali. La trattativa in vista della stagione estiva, costruita sul principio della volontarietà, nel senso che l’idea era quella di far lavorare per due settimane tra luglio e agosto solo chi lo voleva in cambio di soldi e/o compensativi di recupero in inverno, si è chiusa con un clamoroso nulla di fatto.
Adesso, a meno di colpi di scena, ancor più clamorosi, la notizia - almeno quella che interessa di più ai cittadini, al di là delle grane politiche all’ombra del Municipio, pur non inconferenti alla vigilia di elezioni, anche se europee - è che i posti a disposizione quest’anno nei cosiddetti centri estivi non saranno gli stessi di quelli offerti dal Comune nel 2013, e proprio “in forza” del precetto delle maestre per due settimane a testa, bensì inferiori del 20%. Si torna quindi ai posti del 2012, e soprattutto al tipo di servizio fino ad allora dato, con l’area Educazione governata dall’assessore Grim che si avvarrà di nuovo dei soli educatori esterni delle cooperative sociali e non più, come l’anno scorso, di personale misto, esterno ma pure interno, dipendente.
Il tavolo è saltato lunedì pomeriggio: dopo che al mattino era andata in scena l’ultima assemblea delle maestre, promossa da Cgil e Uil, le due sigle che avevano voluto provarci fino alla fine, il ticket Treu-Grim con al fianco la capoarea del Personale del Comune, Romana Meula, aveva convocato i sindacati tutti per chiuderla lì, con o senza autografi in calce all’accordo. E non ce n’è stato uno, di sindacato, che ci ha messo la firma. Praticamente già scontato il no di Cisl e Ugl, che in una precedente assemblea avevano preso atto della contrarietà unanime all’accordo (con una sola stensione) di circa 200 maestre, all’ultimo se ne sono chiamate fuori pure Cgil e Uil. Al mattino, la loro assemblea era stata altrettanto chiara: su quasi 70 presenti, solo in quattro avevano alzato la mano in segno di assenso. A nulla sono valse, evidentemente, le ultime limature che avevano portato a una versione dell’accordo finale, che prevedeva tra le altre cose 300 euro lordi di bonus (circa 200 netti di una tantum in più in busta paga) per dieci giornate lavorative, oppure 150 (cento netti) più cinque giorni di compensativo da poter godere tra inizio gennaio e fine marzo 2015. Delegati sindacali e assessori si rivedranno ormai a settembre, per ripensare assieme ai servizi educativi pubblici in un clima, questo almeno è l’asupicio delle parti, meno avvelenato.
Che succede adesso? L’amministrazione Cosolini, nelle prossime ore, deciderà se far partire o meno una circolare esplorativa - con la quale i sindacati nulla c’entrerebbero - destinata a tutte le strutture educative, con la richiesta rivolta alle maestre di segnalare, al caso, la propria disponibilità a firmare individualmente l’accordo saltato a livello collettivo. Non è certo che ciò avvenga, anche perché tira aria di pesca a vuoto, visti i numeri venuti a galla nelle assemblee. Morale: il servizio in più offerto l’anno scorso, ma con il precetto della discordia, non ci sarà più. Potrebbe semmai esserci, anche se l’eventualità è remota, qualche posto da aggiungere all’ultimo qualora il Comune racimolasse un “tot” di maestre volontarie tale da organizzare al volo un’offerta supplementare rispetto a ciò che, invece, è già certo. L’amministrazione Cosolini, chissà, forse l’aveva capito già prima di ritrovarsi i sindacati di fronte lunedì scorso, se è vero che giusto una settimana prima aveva annunciato (si navighi su www.triestescuolaonline.it per i dettagli) che mercoledì 14 si sarebbero aperte, come si sono effettivamente aperte, le iscrizioni per i centri estivi, con tanto di nomi degli istituti coinvolti (non il numero dei posti). Si tratta dell’offerta messa al sicuro con le esternalizzazioni, tramite due appalti: un primo già aggiudicato (al consorzio della “2001”) da 450mila euro, lo stesso attivato l’anno scorso cui però era stato agganciato il ricorso alle maestre interne, e un altro da 200mila con le procedure in dirittura d’arrivo. È quello che in Municipio hanno deciso di aggiungere di corsa proprio in questi ultimi giorni, per pareggiare quantomeno la “massa” del 2012, vista la malaparata...
@PierRaub
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