Centri estivi senza volontarie Presi 3 bimbi ogni 4 domande
Che senso ha perdere tempo e pazienza in una sfida che annuncia risultati modesti, se non inesistenti, col rischio di sacrificare energie preziose per risolvere nuove improrogabili emergenze, tipo i 360 educatori precari che non si sa ancora se potranno essere rimessi sotto contratto da settembre? In un’epoca politica in cui la parola d’ordine è razionalizzare, l’amministrazione Cosolini sceglie di razionalizzare pure le sue gatte da pelare, sventolando bandiera bianca sui centri estivi. Alla fine, infatti, non c’è stata alcuna caccia all’ultimo respiro alle maestre volontarie, eventualmente interessate a lavorare per due settimane a testa tra luglio e agosto in nidi e materne in cambio di 300 euro lordi di bonus o in alternativa di 150 più cinque giorni di riposo compensativo tra gennaio e marzo, oggetto della stessa trattativa naufragata coi sindacati.
Che il Comune avesse deciso di lasciar perdere, e di puntare tutto sugli appalti alle cooperative, è diventato inequivocabile da ieri, col rompete le righe nelle strutture educative in quanto ultimo giorno dell’anno scolastico. E, di conseguenza, ultimo giorno utile per il sondaggio tra le maestre che gli assessori al Personale Roberto Treu e all’Educazione Antonella Grim si erano riservati di poter fare per tentare di ampliare, eventualmente, l’offerta estiva di base garantita appunto con le esternalizzazioni, corroborate in corsa da 450 a 650mila euro. Per un totale di tre nidi e altrettante elementari e sette materne, cioè i livelli del 2012, l’anno prima del precetto del personale dipendente poi sconfessato dal Tar. Morale: a una settimana dall’inizio dei centri estivi, previsto per il 7 luglio, negli uffici del Municipio i bambini accolti risultano essere 774 nel primo turno 784 nel secondo, 638 nel terzo e 412 nel quarto, a fronte rispettivamente di 1.064 domande totali nel primo turno, 1.066 nel secondo, 849 nel terzo e 496 nel quarto. La copertura media è sul 75%, ma i dati sono parziali. Anzi, «parzialissimi», non esita a definirli Grim, visto che «ogni anno fino all’ultimo momento si verifica una progressiva serie di rinunce che assottiglia sensibilmente le liste d’attesa».
La rinuncia alla ricerca di volontarie «è stata una scelta della giunta, che nell’incrementare le risorse per gli appalti, dimostrando che questo servizio resta per noi una priorità, ha preso atto che nelle assemblee sindacali non erano emerse valutazioni positive a proposito dell’ipotesi della volontarietà incentivata», conferma Grim. «Fermo restando che un ragionamento sull’offerta educativa dovrà essere affrontato comunque a posteriori - fa eco Treu - si è voluto tenere conto della contrarietà espressa dal personale, anche per non inasprire gli animi in un momento in cui stiamo lavorando giorno e notte per risolvere quella che è diventata la più grande emergenza, ovvero la sentenza della Corte costituzionale sul Comparto unico». È «il macigno», per dirla ancora alla Treu, che complica la riassunzione dei precari di nidi, materne, ricreatori e Sis: a questo proposito - ha annunciato proprio ieri l’assessore al Personale - è in agenda per il 3 luglio alle 17.30 l’audizione in Consiglio comunale dell’assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin.
«Dubito che l’amministrazione avrebbe trovato volontarie, non conosco le ragioni per cui non le ha cercate, forse è stata soltanto una scelta di carattere organizzativo, essendo arrivati anche stavolta, probabilmente, con i tempi troppo stretti per pianificare l’impiego del personale», osserva Walter Giani dalla Cisl. «È la cronaca di una morte annunciata», aggiunge Rossana Giacaz dalla Cgil: «Se solo il Comune avesse ascoltato a suo tempo i sindacati avrebbe risparmiato un anno di incertezze a dipendenti e addetti delle cooperative». Per Christian Schiraldi della Uil «la giunta così ha rispettato il Tar e la volontà delle maestre, e questo era indispensabile per poter riallacciare il dialogo». Chiude Fabio Goruppi dall’Ugl: «Forse l’amministrazione ha compreso che, cercando e non trovando volontarie, avrebbe rimediato un ulteriore schiaffo. Ad ogni modo sono convinto che un domani qualcos’altro potrà saltare fuori, e noi saremo pronti, a vigilare».
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