Centri estivi, il Comune si arrende alle maestre

La guerra dei centri estivi è finita. O almeno così pare, stando alle ultime “scritture” amministrative. La Giunta Cosolini ha appena approvato, infatti, una delibera d’indirizzo che mette sin d’ora in moto l’iter burocratico per un bando di gara (e per il relativo stanziamento finanziario: 700mila euro Iva compresa) mirato proprio all’esternalizzazione del servizio educativo estivo, tra nidi, materne ed elementari, con personale non dipendente in forze a cooperative di settore. Sparisce così ogni riferimento, esplicito o sottinteso, all’eventuale coinvolgimento delle maestre di ruolo.
Si torna insomma all’antico, e segnatamente al 2012, all’ultimo anno in cui l’esternalizzazione “in toto” dei centri estivi veniva data per scontata, era un dato di fatto già dall’inverno prima, cioè dal momento dell’organizzazione del servizio stesso. Nel 2013, come dimenticarsene, le maestre dipendenti comunali erano state “precettate” per due settimane a testa fra luglio e agosto, e mescolate agli “esterni”, il che aveva aumentato di un 20% l’offerta di posti disponibili alleggerendo nel contempo l’appalto in un’ottica di cosiddetta “spending review”.
L’anno dopo, quello passato, la Giunta aveva bandito invece un primo appalto a passo “ridotto”, da 450mila euro, in attesa che il Tar si esprimesse sul ricorso presentato dalle maestre contro il “precetto” del 2013. Ma la clamorosa sentenza che le aveva poi dato torto aveva costretto l’amministrazione cittadina a correre ai ripari e a bandire un secondo appalto per garantire ai centri estivi quantomeno gli standard coperti con le cooperative fino al 2012. Furono quelle settimane psicodrammatiche. «Sia chiaro che io, davanti a tutto, metto il servizio alle famiglie, sono le famiglie il mio interlocutore numero uno», aveva sbottato a un certo punto lo stesso Roberto Cosolini bacchettando implicitamente le maestre. Finché, a fine giugno, alla vigilia del via ai turni quindicinali di luglio e agosto, il Comune mollò la caccia alle dipendenti “volontarie” (che non si trovavano, giacché tra le maestre le questioni di principio erano prevalse sulle prospettive di 300 euro lordi di bonus o in alternativa di 150 più cinque giorni di riposo compensativo tra gennaio e marzo) e decise così di fermarsi al servizio “minimo” già promesso appunto con l’impiego degli educatori “esterni”.
Un primo vero segno di tregua, dopo musi duri e oltranzismi reciproci con l’assessore all’Educazione (nonché segretario regionale Pd) Antonella Grim diventata bersaglio delle maestre e l’assessore al Personale Roberto Treu a gettare acqua sul fuoco raschiando tutta la sua esperienza sindacale.
Ebbene: adesso, a sette mesi da quella tregua, ecco che arriva la pace, con la Giunta Cosolini che alza - come detto - delibera bianca.
I centri estivi saranno, o meglio torneranno a essere affare esclusivo delle cooperative. Il Comune, a dirla tutta, avrebbe pure potuto rilanciare: l’interpretazione dominante negli uffici del Municipio sentenza del Tar alla mano, d’altronde, sosteneva che il “precetto” delle maestre del 2013 era stato bocciato dal Tribunale amministrativo poiché era stato approvato solo dalla Giunta e non anche dal Consiglio comunale. Nessuno però, alla fine, nelle stanze dei bottoni di piazza Unità, se l’è sentita evidentemente di ripiombare nel muso contro muso, specie a un anno appena dal ritorno alle urne.
Fin qui la retrolettura politica. La lettura amministrativa, invece, come osserva anzitutto Grim in persona, dice che «per i centri estivi viene confermata l’offerta dell’anno scorso, con uno stanziamento di 700mila euro pur in tempi in cui il Comune è costretto a ragionare in cosiddetti dodicesimi (cioè attenendosi a un budget mensile di massima finché non sarà licenziato il bilancio di previsione 2015, ndr) a dimostrazione che per l’amministrazione i servizi educativi sono, a prescindere, una priorità. Il fatto poi che si sia deciso di muoversi con così largo anticipo, in modo da allineare il servizio a quello dei Ricrestate (si legga sopra, ndr) e da far partire le iscrizioni entro Pasqua, è un preciso segnale di attenzione alle famiglie e alle loro esigenze di potersi organizzare per tempo».
@PierRaub
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