Centralina della discordia, ok di Arvedi

Laureni: «L’azienda prenderà in considerazione le rilevazioni di via San Lorenzo in Selva». Ma lo scontro politico continua
Di Ugo Salvini
Foto Bruni 16.07.13 Autorità Portuale:Convegno con gita sul Delfino Verde fronte porto-la ferriera
Foto Bruni 16.07.13 Autorità Portuale:Convegno con gita sul Delfino Verde fronte porto-la ferriera

La centralina di via San Lorenzo in Selva sarà inserita nella rete dell’Arpa per il controllo e la rilevazione della qualità dell’aria. È stato l’assessore comunale all’Ambiente, Umberto Laureni, a dare l’annuncio di questa novità ieri, a margine della seduta della Sesta commissione consiliare, presieduta da Mario Ravalico.

L’incontro aveva per tema una mozione sulla Ferriera presentata dal consigliere Marino Sossi (Sel). Considerando che la centralina di via San Lorenzo in Selva è quella che evidenzia il maggior numero di sforamenti, «82 dal primo gennaio fino all’altro ieri», ha precisato Laureni, il suo inserimento nel novero ufficiale diventa decisivo.

«L’amministratore delegato della Siderurgica triestina Andrea Landini - ha aggiunto l’assessore - ha promesso l’impegno dell’azienda nel prendere in considerazione le rilevazioni fatte da quella centralina, alla pari delle segnalazioni fatte dai residenti del rione di Servola, a ieri ben 320».

Laureni ha anche sottolineato che «è improprio in questa fase considerare la centralina di via san Lorenzo in Selva alla pari delle altre delle vie Carpineto, Pitacco e Svevo, in quanto solo queste sono riconosciute per le osservazioni. È però anche vero - ha proseguito - che quella di via San Lorenzo è un indicatore della performance ambientale dello stabilimento, per la sua collocazione e per il fatto che non è condizionata dal traffico e dagli impianti di riscaldamento delle case. È perciò uno specifico termometro di ciò che avviene in Ferriera». Laureni ha insistito anche su un altro aspetto: «Vogliamo mantenere vivo e costruttivo il dialogo con i residenti - ha concluso - perché si tratta di un elemento determinante». Nel corso della seduta è emerso che gli sforamenti registrati dalle tre centraline delle vie Carpineto, Pitacco e Svevo nel 2015 sono state rispettivamente 7, 14 e 10, delineando quella che Laureni ha definito «una situazione accettabile».

La sua considerazione conclusiva però è stata che «il confronto con gli stessi mesi degli anni precedenti evidenzia un aumento delle emissioni e questo preoccupa soprattutto perché nel frattempo sono stati fatti interventi, da parte di Arvedi, che avrebbero dovuto portare a risultati opposti, come stabilito dall’Accordo di programma. Mi auguro che l’Aia, cioè il documento che conterrà le prescrizioni per lo stabilimento - ha concluso Laureni - tenga conto di queste osservazioni».

I dati e la delicatezza della situazione hanno scatenato la bagarre nella discussione seguita alla relazione dell’assessore. Roberto Decarli (Lista Cosolini), dopo aver osservato che «nonostante la riduzione dei forni a 67 unità non si registrano miglioramenti» e aver chiesto aggiornamenti «sulle operazioni che Arvedi avrebbe già dovuto fare sull’impianto», ha affermato che «continuare con le mozioni non serve, esse hanno l’unico scopo di dar fastidio al sindaco e di creare fratture in seno alla maggioranza. Se a lavori completati avremo ancora inquinamento - ha concluso - allora sì, bisognerà agire». Stefano Patuanelli (M5s) ha denunciato il fatto che «a sette mesi dalla firma dell’Accordo di programma non c’è alcun miglioramento. La Siderurgica triestina ha fatto 14 milioni di investimenti, mentre doveva farne 40, perciò ne mancano circa 26, e non concordo con Decarli, perché non si può aspettare». Sossi ha spiegato che «la centralina di San Lorenzo in Selva è abilitata a tutti gli effetti, perché è stata messa dalla Procura della Repubblica. Adesso escono quantità ancora maggiori di Pm10 - ha detto - perciò il Comune deve intervenire, e subito». Sossi ha anche fatto una considerazione sui livelli occupazionali: «In Ferriera lavoravano 1300 persone, oggi siamo a meno di 500 e gli addetti fanno i doppi turni. C’è spazio - ha concluso - per 200 posti in più». Iztok Furlanic (Fds) ha parlato di «fiducia in Arvedi che sta scemando sempre di più».

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