Centrale Fianona 2 emissioni da ridurre con il nuovo sistema
ALBONA. Dopo che il contestatissimo progetto della centrale a carbone Fianona 3, al termine di anni di opposizione, sembra essere stato definitivamente cestinato poiché in netta controtendenza con le sempre più rigorose direttive antinquinamento in Europa, si procede anche alla riduzione delle emissioni in atmosfera da parte della centrale Fianona 2, entrata in attività nell’anno Duemila.
Presso la struttura infatti è stato aperto il cantiere per l'installazione del sistema Denox così da rimuovere gli ossidi di azoto dalle emissioni della ciminiera nell'atmosfera, per soddisfare gli standard destinati a entrare a breve in vigore in tutta l'Unione Europea.
L'impianto si baserà sulla tecnica della riduzione catalitica selettiva. L’effetto pratico di questo procedimento sarà che le emissioni degli ossidi di azoto verranno portate sotto gli 80 milligrammi rispetto ai 200 mg/Nm cubi che saranno consentiti. Si scenderà dunque in maniera notevole rispetto ai parametri imposti. Per fare un confronto con l'attuale situazione, al momento le emissioni oscillano tra 200 e 400 mg/Nm cubi.
Il contratto tra l'azienda Termoelektrana Plomin (che gestisce la centrale) e la società Alstom Hrvatska (oggi Ge Croazia) era stato firmato nel 2014 e il valore dei lavori si aggira attorno ai 2,3 milioni di euro.
L'appalto è stato affidato al consorzio formato da Ge Italia e Ge Hrvatska (Croazia), figlie della multinazionale statunitense General Electric Company presente in Italia sin dal 1921, che si impegna a ultimarle entro il primo gennaio 2018.
Quanto alla centrale Fianona 3, la previsione iniziale era che con la sua entrata in funzione sarebbe stata smantellata la vecchia Fianona 1, costruita negli anni Settanta dello scorso secolo ma per il momento ancora in regola con gli standard ambientali. Oggi invece, alla luce del pressoché definitivo accantonamento della Fianona 3 a carbone, non è ancora chiaro fino a quando il vecchio impianto rimarrà in funzione. Tra l'altro è ritenuto un impianto di rilevante importanza per il rifornimento energetico del paese, che giocoforza - per far fronte alla crescente domanda di energia elettrica - dovrà incrementarne l'importazione. Già al momento se ne importa per una somma pari a 400-500 milioni di euro all' anno. (p.r.)
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