Centrale di Krško, la Regione chiama Roma

Vito: report al ministro, importante tenere alta l’attenzione. Fasiolo e Savino interrogano
La centrale nucleare di Krsko, in Slovenia
La centrale nucleare di Krsko, in Slovenia

TRIESTE. Il caso Krško sbarca a Roma. Dopo la scossa di terremoto che domenica scorsa ha colpito il territorio su cui sorge l'unica centrale nucleare nell’area dell'ex Jugoslavia, a soli 130 chilometri da Trieste, la Regione e i parlamentari del Friuli Venezia Giulia si appellano al governo nazionale perché garantisca la sicurezza per tutta l'area. Nel frattempo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, di concerto con Arpa regionale e l'Autorità di sicurezza nucleare slovena Snsa, rassicura la popolazione.

Terremoto magnitudo 5 in Slovenia sulla rotta dei migranti. Epicentro a 13 km dalla centrale di Krsko
L'epicentro del terremoto in Slovenia

Scrive l'Ispra: «In collaborazione con l'Arpa Fvg, abbiamo attivato un’attività di monitoraggio a partire dalle prime ore successive all’evento sismico di magnitudo 4.2 della scala Richter che si è verificato in Slovenia nelle vicinanze della centrale nucleare di Krško».

Contestualmente l'Istituto si è rivolto agli omologhi d'oltre confine: «La Snsa, da noi contattata nell’ambito dell’accordo di collaborazione da tempo in atto tra le due amministrazioni, ha confermato l’assenza di anomalie e la prosecuzione regolare dell’attività della centrale al termine delle procedure di allerta avviate dall’esercente secondo la procedura prevista. Nel frattempo abbiamo mantenuto informato della situazione il dipartimento della Protezione civile».

L'assessore regionale all'ambiente Sara Vito annuncia comunque che scriverà una lettera al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: «Roma è già informata, ma sottoporremo loro un report approfondito con tutte le informazioni a nostra disposizione, perché è importante tenere alta l'attenzione». Già subito dopo la scossa tellurica l’assessore aveva rassicurato sul monitoraggio h24 della situazione attraverso l’Arpa, definendo comunque «comprensibile» l’alzarsi del livello di attenzione.

E aveva ricordato che «l’Italia è uscita dall'opzione nucleare e la giunta regionale è perfettamente allineata con questa scelta: i passi conoscitivi che faremo attraverso il nostro governo e per le vie delle relazioni internazionali che possiamo gestire in autonomia saranno coerenti con tale impostazione».

Terremoto in Slovenia, bufera su Krško
L'area della centrale nucleare di Krsko (foto zurnal24.si)

Anche la senatrice del Pd Laura Fasiolo si è attivata per portare il tema ai massimi livelli: «Ho presentato un’interrogazione urgente rivolta al ministro Galletti e al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, chiedendo di attivare le necessarie misure per una immediata e approfondita verifica sullo stato della centrale di Krško, in accordo con la Commissione europea e con la Slovenia». Fasiolo si è anche rivolta all'europarlamentare Isabella De Monte perché «si attivi una azione congiunta tra Italia e Ue per mettere in campo ogni azione necessaria».

E se già l’altro ieri erano entrati in azione i parlamentari di Sel Serena Pellegrino e Filiberto Zaratti, rivendicando un'interrogazione presentata nel novembre del 2014 in cui denunciavano i rischi della centrale, ora anche la parlamentare di Forza Italia Sandra Savino si appella al governo: «Chiedo al primo ministro - scrive Savino - di attivarsi fin da subito con Lubiana per avere una dettagliata comunicazione sulle condizioni della centrale a seguito di questo sisma, la cui intensità di 4.8 della scala Richter rende più che giustificata una certa apprensione. Tanto più che in queste ore, come nel passato, le autorità slovene non si sono certo distinte per trasparenza e velocità di flusso informativo sulle condizioni dell'impianto».

Destano la preoccupazione di Savino anche i progetti sloveni per un'espansione dell'impianto: «Ora - afferma - ritengo doveroso che lo Stato italiano si imponga nelle sedi europee ed internazionali per ottenere un report preciso e puntale sullo stato dell'impianto, oltre che poter esprimere un proprio parere vincolante su quanto previsto nel Piano Energetico della Repubblica di Slovenia».

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