Centrale a biomasse, ribaltone del Tar

Respinti i “no” di Comune e Provincia, vince la Rail Services. Riaperta la partita dell’impianto da realizzare in via Trieste
Un rendering dell'impianto
Un rendering dell'impianto

Comune e Provincia sconfitti. E condannati a rifondere alla società ricorrente le spese di lite per complessivi 4mila euro.

Il Tar si è espresso sulla centrale a biomasse che dovrebbe sorgere in via Trieste, nell’area ferroviaria: un impianto proposto dalla “Rail Services srl” guidata da Enrico Roitz che produrrebbe una potenza elettrica immessa in rete lorda pari a 993 Kw e una potenza termica di circa 3,860 MWt. Il Tribunale amministrativo regionale si è espresso e ha dato ragione all’imprenditore. Nel mirino la decisione della Conferenza dei servizi che ha negato l’autorizzazione «a fronte del parere urbanistico negativo del Consiglio comunale di Gorizia, anziché - si legge nella sentenza - sottoporre la questione all’organo politico dell’ente (la giunta provinciale) ai fini dell’eventuale superamento del dissenso comunale».

Nella sentenza, messa a disposizione dalla Rail Services srl, si evidenzia come la legge nazionale 241 del 1990 abbia «previsto una serie di meccanismi per superare il dissenso manifestato anche da una sola delle amministrazioni partecipanti, pur se rappresentanti interessi sensibili, al fine di evitare che il potere di dissenso si trasformi in potere di veto».

C’è un altro passaggio che tira direttamente in ballo il Consiglio comunale, “reo” di aver negato la compatibilità urbanistica alla centrale a biomasse. «È parimenti fondato - scrivono nella sentenza i magistrati Umberto Zuballi (presidente), Manuela Sinigoi (primo referendario), Alessandra Tagliasacchi (referendario e estensore) - il motivo di impugnazione con il quale la società Rail Services srl evidenzia come il parere negativo del Comune di Gorizia si fondi su ragioni di tutela di interessi diversi da quelli urbanistici. Infatti, dal verbale della deliberazione consiliare prodotta in atti, emerge con chiarezza come la contrarietà al progetto è dipesa da preoccupazioni in ordine al deprezzamento degli immobili posti in prossimità dell’impianto, alla salute degli abitanti nonché dalle proteste arrivate da coloro che risiedono in zona. Nonostante i richiami dell’assessore di reparto all’assemblea (Guido Germano Pettarin, ndr) di pronunciarsi in ordine alla compatibilità urbanistica dell’opera, il Consiglio comunale ha considerato interessi, pubblici e privati, di diversa natura, facendosi carico di esigenze che semmai avrebbero dovuto e/o potuto trovare adeguata tutela e contemperamento in sede di conferenza dei servizi. La deliberazione consiliare è, dunque, illeggittima, potendosi il parere negativo alla realizzazione delle centrale a biomasse fondarsi solamente su ragioni di ordine pubblico».

No del Consiglio alla centrale a biomasse

Riassumendo: spetta al Consiglio comunale di Gorizia nell’esercizio della propria discrezionalità «pronunciarsi sulla relativa compatibilità urbanistica - si legge nella sentenza - e, eventualmente, in caso di parere negativo, alla Giunta provinciale di Gorizia assumere la decisione finale».

Commenti da parte dell’amministrazione comunale? A prendere posizione è l’assessore comunale all’Urbanistica Guido Germano Pettarin. Nonostante il Consiglio comunale abbia scelto la linea del “niet”, lui si è sempre espresso a favore della realizzazione di un impianto che, secondo Rail servizi, è a basso impatto ambientale (le emissioni in atmosfera si manterrebbero molto al di sotto dei valori-limite normativamente fissati) e identico a quello già autorizzato in un’area vicina, sempre di proprietà della medesima società. «Spero che rispettando ciò che dice il Tar, la Conferenza dei servizi coinvolga la giunta provinciale - sottolinea l’assessore Pettarin -. Errare è umano ma perseverare sarebbe davvero diabolico. Quanto alla mia posizione personale, ribadisco che sono favorevole. Perché? Le carte sono tutte a posto, l’imprenditore sta rispettando le leggi nonostante ci sia un impianto normativo complicatissimo e gli enti deputati a tutelare la salute hanno detto che non ci saranno problemi per i cittadini derivanti dalla presenza dell’impianto a biomasse. Del resto, un assessore non si muove e non opera sulla base di sensazioni e sentimenti ma solo su documenti tecnici!», la conclusione dell’esponente della giunta Romoli.

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