Cento anziani residenti delle case di riposo in attesa di un letto in ospedale o in clinica

TRIESTE. Il virus è sempre più diffuso nelle case di riposo e la situazione sta peggiorando in maniera esponenziale con oltre un centinaio di anziani positivi in attesa di un posto letto tra ospedale e strutture convenzionate. C’è bisogno di spazi e di personale per far fronte alle criticità imposte dalla corsa contro il Sars Cov 2. Al momento la necessità è legata ai pazienti non gravi, alle prese cioè con situazioni di bassa e media intensità, per i quali però è necessario il ricovero. Su questo fronte, la pressione è arrivata a un livello simile a quello di marzo. Nelle terapie intensive e sub intensive invece, fanno sapere da Asugi, i numeri sono ancora contenuti e gestibili senza affanni.
Il bisogno di recuperare posti letto per i casi a bassa e media intensità alla fine ha spinto l’Azienda a riconvertire anche la Geriatria dell’ospedale Maggiore dopo l’iniziale passo indietro di venerdì. I numeri sono ormai impietosi e nei prossimi gironi si procederà con ulteriori conversioni di reparti in Covid. Non sono al vaglio soluzione “estreme” invece come la nave-lazzaretto o altre strutture dedicate (soluzione invece adottata in Veneto), perché non c’è a disposizione al momento un numero di operatori sanitari sufficiente a renderle operative.
Il sistema, rispetto a marzo, è andato in crisi perché il nuovo protocollo dell’estate prevede il trasferimento dei positivi dalle case di riposo a strutture dedicate. L’esponenziale crescita dei contagi, però, non riesce a trovare un’adeguata risposta nel sistema sanitario. Il trend dei positivi è passato dai 60 di giovedì al centinaio di ieri. Asugi per cercare di rispondere alle necessità, al momento, ha convertito all’ospedale Maggiore in reparti Covid a bassa e media intensità la Rsa San Giusto con 23 posti, il reparto di Riabilitazione con 20 letti e i 25 della Geriatria già quasi saturi.
Nuovi posti arriveranno anche dal quarto piano della palazzina Infettivi dove in un’ala della dermatologia ci sono sei stanze a pressione negativa. Al vaglio poi ulteriori conversioni di reparti che dovrebbero essere sempre individuati all’interno del Maggiore. Attivati poi altri posti in strutture convenzionate: 54, potenzialmente ampliabili, alla Pineta del Carso, 20 al Sanatorio Triestino e, soprattutto, ulteriori a Villa Sissa. Ieri da lì era stato trasferito l’ultimo ospite e al termine della sanificazione degli ambienti, auspicabilmente tra oggi e domani, dovrebbero essere ricevuti i primi 20 ospiti Covid. Per arrivare però ai poco più di 60 posti a pieno regime serve personale e in questo senso la @Nord consorzio di cooperativa che gestisce la realtà si è rivolta a una società cooperativa di Padova, la Codess sociale, per recuperare infermieri: almeno una decina da inserire subito in organico.
Sul fronte del personale stanno per entrare in servizio cinque anestesisti reclutati tra i pensionati. Attraverso il bando nazionale della Protezione civile è in arrivo invece una decina tra medici e amministrativi da destinare all’attività di Contact tracing. Una boccata di respiro sul fronte dei dottori potrebbe arrivare a novembre quando settanta laureati completeranno la specializzazione e i bandi a tempo indeterminato saranno pubblicati in contemporanea per ridurre al massimo i tempi di entrata in servizio. Sono stati invece contattati gli ultimi 17 infermieri della graduatoria da 200 posti attivata pochi mesi fa. Numeri comunque insufficienti rispetto alla reale necessità.
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