Centinaia di atleti si ritirano, “Mazzata” per gli alberghi a Trieste
TRIESTE. Il Coronavirus si abbatte sulle gare di pallanuoto femminile valide per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo e in programma alla “Bruno Bianchi” dall’8 al 15 marzo. Quattro delle dodici squadre pronte a sfidarsi per poi volare in Giappone, causa l’emergenza sanitaria in corso, non parteciperanno. E gli alberghi del centro dove erano state prenotate le stanze per quelle atlete e i loro staff, perderanno di conseguenza in media dai 100 ai 120 pernottamenti al giorno. Un’autentica “mazzata” per il comparto cittadino dell’accoglienza.
Secondo le prime indicazioni, al momento non ancora ufficializzate, le squadre in corsa per il torneo preolimpico chiamate a fare un passo indietro sarebbero, oltre alla Cina, il Kazakistan, la Thailandia e la Nuova Zelanda.
A comunicare agli albergatori la rinuncia è stata l’agenzia che organizza la parte logistica dell’accoglienza delle squadre, la Whl Alba Travel. «Abbiamo avuto una riunione straordinaria nella sede della Federazione Nuoto a Roma - si legge nella mail inviata al presidente di Federalberghi, Guerrino Lanci - in cui è stata evidenziata un’imminente e grave situazione sanitaria mondiale per la quale non è stata autorizzata la partecipazione alle qualificazioni alle olimpiadi di quattro nazioni, tra cui la Cina». L’organizzatore, di conseguenza, si trova costretta a «ridurre il numero di camere».
Erano state prenotate in media 8-9 stanze doppie e 7 singole per squadra (circa 300 persone) oltre a quelle utili ad ospitare il personale delle Fin. Tutte le prenotazioni sono state “spalmate” sugli alberghi del centro: un terzo ora si è volatilizzato. «Non è colpa di nessuno, ovviamente, - precisa Lanci - sono gli effetti di una grave situazione globale che inevitabilmente tocca anche l’economia e, a caduta, un po’ tutti i settori. Noi non abbiamo turismo cinese a differenza di quanto accade in città come Milano, Roma o Venezia. Eppure, anche se a molti può sembrare incredibile, la questione tocca anche noi».
«La definizione delle nazionali che parteciperanno non ci è stata ancora comunicata dalla Fina - spiega Franco Del Campo, direttore del centro federale di Triste della Fin - ma, al di là di quelle che possono essere le scelte delle diverse federazioni, va tenuto conto del parere dei medici e delle autorità sanitarie sull’effettiva pericolosità o possibilità di partecipare, evitando qualsiasi forma di psicosi. E in questo lo sport può dare un messaggio positivo».
Federalberghi ha avvisato a tuota anche l’assessore municipale al Turismo, Giorgio Rossi. Su quell’evento sportivo il Comune e gli albergatori hanno deciso di credere e investire tanto, al punto da aver impegnato a quello scopo una quota dalla tassa di soggiorno. «Una bella botta per i nostri alberghi - valuta Rossi - ma in generale per tutti vista la situazione che sconvolge in parte anche il comparto turistico. Sono purtroppo situazioni imprevedibili. C’è da augurarsi la situazione venga contenuta».
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