Censiti altri 1.432 contagi. E gli esperti frenano sul ritorno in zona gialla
TRIESTE Il record dei casi, 1.432, e dei tamponi, 15.001. Il giorno dopo aver scongiurato la zona rossa, il bollettino della Regione contiene numeri altissimi, i più alti da inizio pandemia, oltre al purtroppo consueto incremento dei decessi, 25. In realtà, informa l’amministrazione, il report di giornata contiene non pochi test pregressi, pubblici e privati, e dunque non è un aggiornamento sulle 24 ore.
A preoccupare proprio sul tema delle fasce, con il governatore Massimiliano Fedriga che non ha escluso un ritorno al giallo con il Dpcm atteso la prossima settimana, sono però le parole del presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro: in Fvg la circolazione del virus non è ancora sotto controllo.
Da una settimana nel bollettino del vicepresidente con delega alla Salute Riccardo Riccardi sono entrati i test pregressi dei laboratori privati. Ieri, sabato 28 novembre, l’operazione di riallineamento dei flussi è stato ancora più massiccio.
Le motivazioni sono inserite a margine del report della Protezione civile nazionale. «A seguito del rilascio da parte di Insiel del portale per l’inserimento degli esiti dei tamponi molecolari eseguiti presso laboratori privati – si legge –, si è resa necessaria l’integrazione con la base dati relativa ai tamponi molecolari processati presso laboratori del Ssr». Concretamente, fa sapere Riccardi, di quei 1.432 “nuovi” contagi, 1.184 (su 9.453 tamponi) sono stati rilevati dal 23 al 28 novembre. Si aggiungono altre 248 positività pregresse (su 5.548 tamponi) registrate dai privati addirittura a partire dal 1 ottobre e fino al 22 novembre. Il ricalcolo impedisce sostanzialmente, almeno ieri, di scorporare il dato di giornata e complica il monitoraggio statistico sull’evoluzione della pandemia.
Un quadro incerto e comunque con numeri che rimangono ancora elevati: anche ieri 121 casi solo nelle case di risposo (84 di ospiti, 37 di operatori) e contagi in Asugi (due amministrativi, due infermieri e un medico) e al Burlo di Trieste (un tecnico). Non a caso l’ottimismo della Regione dopo la conferma della zona arancione e gli spiragli di giallo sono stati gelati da Brusaferro che ha spiegato, in risposta a una domanda sul Fvg, come si debba tenere d’occhio sia l’Rt, l’indice di contagio, a 7 giorni, «la cui incidenza è ancora elevata», sia quello a 14 giorni. E dunque «serve attenzione» perché i dati «sono ancora alti».
Le infezioni dal 29 febbraio sono salite a 29.395, di cui 12.111 in provincia di Udine (+695), 7.069 a Trieste (+376), 5.546 a Pordenone (+237), 3.513 a Gorizia (+105) e 356 di residenti fuori regione (+19). In terapia intensiva ricoverati 53 pazienti (-2), negli altri reparti 604 (+10). Gli attualmente positivi sono 14.345, i totalmente guariti 14.249 (+1.656), i clinicamente guariti 349 (+10), gli isolamenti 13.339 (-267), con numeri anche in questi “aggiustati” dopo il ricalcolo di ieri. Quello che non cambia è invece l’elenco dei lutti. La Regione rende noti altri 25 decessi con diagnosi Covid (sono complessivamente 801: 300 a Trieste, 292 a Udine, 173 a Pordenone e 36 a Gorizia), di cui tre a Trieste (due donne di 101 e 80 anni morte in residenze per anziani, una di 82 morta in ospedale) e sette in provincia di Gorizia (un uomo di 96 anni morto in ospedale, due donne di 86 anni morte in residenze per anziani, due di 83 morte in ospedale, tutti del capoluogo, un uomo di 86 anni di San Canzian d’Isonzo morto in ospedale, una donna di 96, sempre di San Canzian, morta in una residenza).
In Friuli le altre vittime. Si tratta di nove uomini (di Cordenons di 89 anni, Fiume Veneto, 89, Buja, 89, Udine, 89 e 84, Pocenia, 85, Rivignano Teor, 78, San Vito al Tagliamento, 76, Castions di Strada, 72) e sei donne (di Udine di 92 anni, Tarcento, 88, Fiumicello Villa Vicentina, 87, Mortegliano, 84, Paularo, 83, San Giovanni al Natisone, 78). —
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