Censimento al rallentatore Edera: «Restituite i moduli»

Consegnato solo il 51% dei questionari, rilevatori impegnati a contattare le famiglie che mancano. L’ufficio comunale: rischiamo di non finire in tempo
Silvano Trieste 05/12/2011 Protesta lavoratori Assicurazioni Generali
Silvano Trieste 05/12/2011 Protesta lavoratori Assicurazioni Generali

di Paola Bolis

A livello nazionale l’Istat già nei giorni scorsi ha definito il Friuli Venezia Giulia «la regione più virtuosa», quella in cui l’operazione censimento «è prossima alla conclusione». Ma se così è, Trieste quanto a virtuosismo non fa la sua parte. Tanto che l’assessore comunale Emiliano Edera lancia un appello: «La cittadinanza riconsegni i questionari quanto prima, non aspetti l’ultimo minuto». Già, perché i dati aggiornati a ieri dicono che a restituire i moduli è stato sinora solo il 51% della popolazione. Si tratta di 54.848 schede. In maggioranza, con un numero di 27.307 (pari al 26%) sono state compilate via web; 20.880 (il 19%) quelle portate ai centri comunali di raccolta; e 6.661 (il 6%) sono giunte agli uffici postali.

L’appello, dunque. In questa seconda fase dell’operazione censimento vanno rintracciati i destinatari dei circa 5.500 questionari che Poste italiane non ha potuto consegnare per discrepanza tra dati anagrafici e residenza effettiva. Inoltre i rilevatori devono lavorare soprattutto in aiuto a chi chiede una mano per la compilazione. Un lavoro, spiega la responsabile dell’ufficio comunale censimento Milva Chersi, che rischia di venire appesantito in modo insostenibile. Perché gli stessi rilevatori devono anche contattare le famiglie che ancora non hanno risposto all’appello. Ma dopo averle raggiunte, «spesso si sentono rispondere che tanto c’è tempo fino al 29 febbraio, e dunque l’operazione viene rimandata». Risposta alla quale i rilevatori non possono opporsi. Anche perché l’Istat ha calendarizzato in effetti la data del 21 novembre quale termine ultimo per la riconsegna da parte di chi il questionario lo aveva ricevuto, ma nessuna sanzione è stata prevista in caso di mancato rispetto della scadenza. Mancato rispetto che però rischia di ingolfare seriamente il lavoro degli uffici. Da qui l’appello, spiega Chersi: «Invitiamo le famiglie a collaborare riportando i questionari o collaborando subito con i rilevatori, così che non debbano tornare nelle case già visitate. Altrimenti c’è il rischio di non farcela a concludere l’operazione entro il 29 febbraio», termine ultimo fissato per l’operazione nazionale e termine, anche, di scadenza del contratto di lavoro dei rilevatori. Rilevatori che tra l’altro, precisa Chersi, sono tutti muniti di un tesserino di riconoscimento. Che è sempre meglio chiedere di vedere esibito, «perché continuiamo a ricevere segnalazioni di persone che si presentano alle porte senza requisiti». Potenziali truffatori, insomma.

Intanto, proprio per consentire ai 134 rilevatori di lavorare sul campo e alla registrazione dei dati, i centri di raccolta comunali hanno ridotto i propri orari di apertura: adesso sono disponibili al pubblico soltanto al mattino, dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì e il sabato dalle 9 alle 12 (il numero telefonico del Comune dedicato per orari e indirizzi è lo 040 6754222, attivo 24 ore su 24). In questi giorni è in corso l’operazione censimento nelle varie comunità, come le case di riposo, dove gli addetti si stanno recando.

Intanto, il 26% delle rilevazioni espletate via web - sebbene lontano dal 37,3% registrato sin qui a livello nazionale - fa ben sperare l’assessore Edera. «Il censimento per noi è anche un utilissimo strumento di lavoro che ci conferma come, malgrado l’elevata età media della popolazione, la rete sia utilizzata da un’ampia fascia di pubblico. È un dato di cui tenere conto anche per la riorganizzazione dei centri civici» e l’informatizzazione dei servizi.

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