Cementificio, oggi la delibera. No più vicino
La giunta in seduta a Udine. Il verde Metz teme un verdetto che lasci spazio ai ricorsi: «Serve un pronunciamento netto per bloccare l’operazione». Moretton: visto il parere dell’Ass l’orientamento è negativo. Antonaz: è il momento di dire stop
TRIESTE «Penso che, visto il parere contrario dell’Azienda sanitaria, l’orientamento sarà negativo». Gianfranco Moretton, fino a sera, non conferma se la delibera sul cementificio sarà discussa oggi nella riunione di giunta a Udine. Ma, sollecitato sulla linea che presumibilmente terrà l’esecutivo, conferma le dichiarazioni seguite al verdetto dell’Ass numero 5: il progetto del gruppo Grigolin si avvia verso lo stop proprio per quanto scritto nella relazione dell’Azienda sanitaria della Bassa friulana.
DELIBERA
L’orientamento, dunque, è negativo. Resta il giallo su una delibera che Moretton ha tenuto in sospeso per tutto il giorno – «Non so se andrà in giunta già questa settimana oppure no» – ma che, stando ad alcune indiscrezioni, dovrebbe far parte dei lavori odierni nella sede della Regione a Udine. Chi non aveva dubbi, già ieri pomeriggio, è Roberto Antonaz: la delibera andrà fuori sacco. «Ci sono tutte le condizioni per un voto sfavorevole perché l’Ass ha già espresso parere contrario al cementificio mentre l’Arpa ha confermato di non avere la possibilità di misurare le ricadute per l’ambiente – sostiene l’assessore di Rifondazione comunista –. Credo che, nel caso in cui ci sarà il no, come mi sembra ovvio, questo sarà un successo del metodo partecipativo. E una dimostrazione che bisogna sempre sentire popolazioni, enti locali, territorio».
RISCHIO RICORSO
Più prudente, invece, il verde Alessandro Metz: «La delibera potrebbe essere approvata con un “no” non adeguatamente motivato e, dunque, diventare poi oggetto di un ricorso vincente da parte della ditta che propone il progetto. L’auspicio, invece, è quello di uno stop secco e ben argomentato. Ci sono tutti gli estremi per darlo». Metz ieri ha nuovamente richiesto agli uffici il parere dell’Arpa ma si è visto rinviare a oggi: «I dirigenti non c’erano perché impegnati a Paluzza con il direttore generale – precisa il consigliere dei Verdi –, ma mi è stato assicurato che quel documento mi sarà consegnato in mattinata».
IN PIAZZA
Ieri è stato anche il giorno dell’annuncio da parte del comitato “No al cementificio” di una nuova manifestazione in piazza che, a seconda dell’esito dei lavori di giunta, diventerà motivo di festeggiamenti o protesta. «Per la salute, per il lavoro e lo sviluppo della Bassa friulana – si legge nel volantino di lancio della serata contro il cementificio in programma sabato 16 giugno in piazza del Popolo a Torviscosa a partire dalle 18 –, per il diritto alla salute dei nostri figli e dei nostri nipoti, per evitare un peggioramento della già critica situazione ambientale esistente, per un lavoro che tuteli i diritti fondamentali della persona sia all'interno che all'esterno della fabbrica, per un uso corretto delle risorse agricole, industriali e turistiche della Bassa friulana, per uno sviluppo che consenta di tutelare le conquiste sociali raggiunte, per un progresso economico e sociale cosciente e condiviso dalla popolazione». E ancora «contro l'arroganza politico-economica e il ritorno al medioevo industriale e per sollecitare la giunta regionale a deliberare in tempi brevi un esplicito e definitivo no al cementificio».
BONIFICA
In un comunicato il comitato ripercorre i motivi della sua contestazione al cementificio. In particolare quello della bonifica: «Si sostiene che uno dei benefici di questo progetto è il disinquinamento del canale Banduzzi, peraltro solo in parte a carico del gruppo Grigolin. Ma siamo sicuri che questo avvenga? L’argomento era già stato utilizzato per la realizzazione della centrale Edison, ma il canale è ancora nelle stesse condizioni di allora. Riteniamo che se il canale deve essere bonificato, la Regione o lo Stato devono trovare le risorse per farlo, senza ricorrere a strani papocchi».
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