Cementificio, delibera forse venerdì in giunta
Si va verso la decisione finale sull’impianto della Bassa. Nella relazione integrativa dati aggiornati sulla qualità dell’aria. L’Agenzia conferma l’impossibilità di misurare l’impatto sulla vegetazione e il rispetto dei parametri a tutela della salute umana certificato dal ministero. In corso l’esame tecnico-legale. Il parere Arpa non scioglie i dubbi sull’ecosistema
TRIESTE La delibera più scottante, quella che deve esprimere il verdetto definitivo sul cementificio di Torviscosa diventato ormai un «tormentone» politico, potrebbe arrivare venerdì mattina in giunta. Gli uffici della Regione, dopo aver acquisito i pareri integrativi dell’Azienda sanitaria e dell’Arpa, stanno completando l’istruttoria: un’istruttoria tecnica e legale che passa dalla direzione all’Ambiente all’Avvocatura.
E così, in assenza di intoppi tecnico-legali, la delibera potrebbe essere licenziata nell’arco di pochi giorni. La Regione, d’altronde, dispone ormai di tutti i pareri. Incluso quello dell’Arpa, l’ultimo arrivato, il più atteso. Ebbene, citando gli esiti della verifica ministeriale di fine 2006 sulla centrale Edison, l’Arpa ribadisce le garanzie per la tutela della salute umana. Ma conferma l’inidoneità delle centraline a misurare le ricadute sull’ecosistema e sulla vegetazione. Ratifica le «perplessità» sull’impatto ambientale dovuto all’aumento di traffico su gomma. Ma non boccia - come non ha fatto nel primo parere del 31 gennaio e nemmeno nella commissione di Via del 28 marzo - l’impianto di clincker e calcestruzzo che l’Azienda sanitaria della Bassa, invece, non approva.
LA FIRMA
Il parere «bis» dell’Arpa è datato 8 giugno: il direttore generale Giuliana Spogliarich firma e invia una lettera accompagnatoria di poche righe a cui allega «la relazione integrativa qui trasmessa dal direttore tecnico-scientifico» Gianni Menchini. Una relazione «trasmessa» ma non firmata dal dirigente, in ferie, autore già del primo parere. LA VIABILITÀ Da quanto trapela, la relazione sul cementificio evidenzia l’assenza di novità su rumore e rischi di incidente, per poi approfondire la questione viabilità. E se già a gennaio l’Arpa affermava le sue perplessità «non risolvibili con le infrastrutture esistenti» sull’impatto ambientale dell’aumento di traffico su gomma, adesso le rilancia. E sottolinea come da trent’anni non si costruiscono nuove strade nell’area del cementificio.
QUALITÀ DELL’ARIA
Ma il parere integrativo si sofferma soprattutto sulla qualità dell’aria, il tema più delicato, oggetto di mille polemiche. Ebbene, se già a gennaio l’Agenzia segnalava sforamenti degli ossidi di azoto (Nox) e delle polveri sottili (Pm10), ricordando i nuovi limiti comunitari in vigore dal 2010, adesso aggiorna il suo «responso» con dati più freschi. Prima, però, mette in evidenza le conclusioni cui è giunto il ministero dell’Ambiente che, nella verifica sulla centrale Edison, ha certificato il rispetto di tutti i limiti di legge per la tutela della salute umane mentre ha riscontrato la violazione di quelli per il rispetto della vegetazione, dichiarando tuttavia non significativa quella violazione, a fronte del posizionamento non conforme al decreto ministeriale delle centraline di raccolta dati.
CENTRALINE
E in effetti, nella relazione integrativa, l’Arpa ritorna sul posizionamento «inidoneo» che ha scatenato l’offensiva degli avversari del cementificio. Ma, ribadendo quanto messo a verbale già nella commissione di Via del 28 marzo, evidenzia l’impossibilità di rispettare il decreto ministeriale approvato nel 2002, laddove impone punti di campionamento ubicati a più di 20 chilometri dagli agglomerati e a più di 5 chilometri da aree edificate diverse da quegli agglomerati o da impianti industriali o da autostrade. Un’impossibilità, conclude l’Agenzia, che non riguarda solo Torviscosa o il Friuli Venezia Giulia, ma molte regioni italiane.
POLVERI SOTTILI
Ancora, soffermandosi sulla qualità dell’aria e ricordando che la centrale termoelettrica è a regime ormai da dicembre, l’Arpa inserisce nel parere «bis» i dati più freschi che arrivano sino a maggio: il quadro è sostanzialmente omogeneo a quello degli ultimi quattro anni, sentenzia l’Agenzia, con una sola eccezione. Quella delle polveri sottili (Pm10) il cui valore medio è aumentato nel 2007, anche se un trend analogo si registra nell’intera provincia di Udine, complici le condizioni meteo. L’Arpa ricorda ancora una volta che, nel 2010, i valori limite delle Pm10 saranno oggetto di revisione ma aggiunge che l’orientamento politico di Bruxelles è quello di confermare gli attuali valori.
CONCLUSIONI
Infine, dopo aver affermato nel primo parere che il cementificio si poteva realizzare e gestire previo rispetto di prescrizioni, l’Arpa adesso si limita ad alcune puntualizzazioni. Ricorda, ad esempio, che l’impianto è soggetto all’autorizzazione integrata ambientale e si sofferma sulla bonifica. Un «sì» vincolato, come aveva anticipato già giovedì scorso Moretton, che non sembra tuttavia in grado di risollevare i destini del cementificio, ormai appeso a un filo.
IL PRESSING
Nel frattempo, come annunciato, il verde Sandro Metz formalizza con un’interrogazione la richiesta di una riconvocazione della commissione di Via, dopo i pareri integrativi di Arpa e Azienda sanitaria e prima della delibera di giunta, affinché «possa integrare o modificare il precedente parere, chiarendo i molti punti oscuri e contraddittori» e scongiurando così il rischio di pericolosi ricorsi al Tar.
r.g.
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