«Cementificio battuto, ma resta il rischio-vetreria»

I Comitati: ora è quello l’impianto da bloccare. Travanut: evitato uno sfregio al territorio
TORVISCOSA
Il mostro-cementificio è battuto, ma ora una nuova battaglia si profila all’orizzonte, la vetreria, che «rischia di essere ancora più pericolosa». Questo è quanto emerso ieri sera a Torviscosa, dove trecento persone hanno preso parte alla festa organizzata dai comitati ambientalisti per celebrare la bocciatura da parte della giunta regionale del cementificio. La manifestazione è iniziata verso le sette, quando l’intervento di Settimo Mareno ha di fatto avviato un comizio durato poco più di un’ora; sono intervenuti l’assessore Roberto Antonaz e i consiglieri Mauro Travanut, Alessandro Metz, Alessandra Guerra e Giorgio Venier Romano.


Hanno inoltre preso la parola alcuni referenti dei comitati e delle associazioni ambientaliste, tra cui Paolo De Toni, il cui discorso è stato sottolineato dagli applausi dei presenti. I cittadini hanno applaudito ogni singolo intervento, ma gli interventi più apprezzati sono stati senza dubbio quelli di Settimo Mareno e Paolo De Toni per i comitati, e quelli di Mauro Travanut e Alessandro Metz tra i politici. Mareno Settimo ha ribadito come «ci siamo battuti per difendere due diritti fondamentali: il diritto al lavoro e alla salute. La Bassa Friulana non chiede un ritorno al Medioevo industriale, ma industrie ad alto valore aggiunto con posti di lavoro qualificati; chiede un uso corretto delle risorse agricole, industriali e turistiche, un progresso economico e sociale cosciente e condiviso dalla popolazione».


Quanto alla posizione di Travanut sulla vetreria, che ad alcuni era apparsa incerta ma che lui stesso ha precisato voler essere di attesa del responso dell’Ass, Settimo ha aggiunto: «Il capogruppo diessino mi ha spiegato che, seguendo il mio suggerimento, studierà le carte e solo dopo prenderà posizione. Ma, sin d’ora, la nostra denuncia è che la vetreria è un insediamento peggiore del cementificio visto che, solo fermandoci all’ossido di azoto, le emissioni sarebbero doppie di quelle del progetto Grigolin. Il vetro sembra più pulito del cemento, in realtà è necessario, per produrlo, bruciare sabbia». Travanut, capogruppo regionale diessino e alfiere della crociata anti cementificio, ha raccolto gli applausi dei presenti: «Archiviata positivamente la pratica cementificio - ha sottolineato - ora è necessario pianificare le linee guida per lo sviluppo futuro. E’ quindi importante ricordare come questo territorio presenti delle preziosità assolutamente uniche dal punto di vista naturalistico, e catalizzi per cinque mesi l’anno un numero massiccio di turisti grazie a delle colonne portanti del settore quali Lignano, Grado, Palmanova e Aquileia».


«In un contesto in cui - ha aggiunto - il turismo, l’agroalimentare, l’ambiente e la cultura sono gli assi portanti del futuro sviluppo del territorio della Bassa Friulana, verrà potenziato un settore industriale che sia compatibile con le vocazioni principali, e che garantisca al contempo la massima tutela per la salute dei cittadini. Il cementificio avrebbe rappresentato un sfregio per il territorio». L’assessore Antonaz ha invece evidenziato come la libertà di impresa trovi un limite preciso quando mette in discussione il benessere dei cittadini e ha sottolineato il peso di una grande vittoria, che lui stesso aveva sempre auspicato. Alessandra Guerra, consigliere regionale della Lega Nord, è intervenuta indossando la maglietta “no cementificio”, celebrando quella che ritiene essere stata una vittoria trasversale: «La vicenda si è conclusa positivamente grazie al sostegno della gente. C’è stata una battaglia politica vera in cui al termine hanno prevalso i consiglieri che davvero avevano a cuore l’interesse del territorio. Si tratta di un successo trasversale, ottenuto da chi come noi della Lega tiene alti i valori della democrazia, della rappresentanza del territorio e dello sviluppo industriale compatibile con la salute dei cittadini e l’ambiente».


Venier Romano, consigliere dell’Udc, ha enfatizzato l’aspetto politico: «E’ la serata del buonsenso trasversale. Gli insediamenti industriali vanno operati con buon senso, dove la logistica consente di non impattare contro l’ambiente e contro la popolazione. Questo progetto sancisce una bocciatura per la giunta regionale; è opinione condivisa che dal prossimo anno non sarà più Illy il governatore». Molto informale Alessandro Metz: «Intendo ringraziare i residenti di un territorio che ha saputo accogliermi e farmi sentire a casa. Ci aspettano nuove battaglie sui fronti vetreria, termovalorizzatori e Tav, ma oggi è giusto festeggiare».

Giovanni Stocco
Marco Ballico
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