Cecotti si candida alla guida del Fvg
TRIESTE. «Sono nella condizione di fare le cose giuste, non quelle che convengono». Sergio Cecotti si candida alla presidenza della Regione con il sostegno del Patto per l’Autonomia. Lo ufficializza nel teatro San Giorgio di Udine, in una serata in cui il movimento presenta il candidato sindaco del capoluogo friulano, il giornalista Andrea Valcic, e gli aspiranti parlamentari. Cecotti aveva chiesto al Patto di federare diversi settori della società «sul disegno di uscire dal pantano romano per ricostruire la regione».
Sindaci e autonomisti lo hanno evidentemente accontentato se ieri sera, dopo le tappe di Valvasone, Mereto, Cividale, Pordenone in cui ha contato centinaia di persone coinvolte dalla proposta di un partito territoriale, l’ex presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ha annunciato con totale convinzione la discesa in campo. «Il tempo stringeva, non si potevano avere dubbi oltre il tempo massimo – spiega Cecotti –. Del resto, quando uno dice armiamoci e partite troppo a lungo, alla fine gli tocca partire. Perché lo faccio? È una “sfiga”, ma ci sono persone prigioniere del senso del dovere».
C’erano tra gli altri Giorgio Cavallo, assessore della sua prima giunta comunale, due ex leghisti storici come Claudio Violino e Roberto Visentin, il coordinatore del Patto e sindaco di Mereto Massimo Moretuzzo, uno che ci ha sempre creduto e che informa, con un sorriso, che sì, nelle ultime settimane anche Sergio Bolzonello e Riccardo Riccardi hanno avvicinato il movimento (non direttamente Cecotti) ma, di fatto, sono stati respinti al mittente.
Le cose che convengono, insiste Cecotti, «non mi riguardano più». Sa benissimo che, se non sarà uno dei due candidati presidenti più votati, dovrà restare fuori dal Consiglio di piazza Oberdan, ma non se ne preoccupa. «La sfida non è tanto per me, ma per la società di questa regione – sottolinea –: deve decidere se vuole cambiare pagina o accontentarsi di Tondo e Serracchiani o comunque di un qualcuno che non ha un’idea di Regione e del suo futuro». Trattative possibili con il centrodestra oppure con il centrosinistra? «Non ho problemi con nessuno a livello personale – premette –. Ma non posso riconoscermi con l’idea della continuità con quanto si è fatto finora. L’ultima cosa a cui penso è di allearmi con chi è responsabile del disastro. La cosa giusta da fare? Risvegliare la coscienza dei cittadini: altri cinque anni come quelli appena trascorsi – conclude Cecotti – non sono ammissibili».
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