C'è vita a Trieste - "Il segno della quarantena sui miei "nuovi" capelli"

C'è vita a Trieste, nonostante le restrizioni imposte dalle norme per contenere la diffusione del coronavirus, che stanno cambiando la vita di tutti noi. Ecco chi ha voluto raccontare la propria esperienza, il proprio quotidiano della quarantena nelle giornate da "zona rossa". QUI TUTTE LE ALTRE PAGINE DEL DIARIO e QUI IL LINK CHE VI SPIEGA COME FARE PER MANDARCI I VOSTRI TESTI
Lasorte Trieste 01/04/20 - Strada del Friuli, Gretta
Lasorte Trieste 01/04/20 - Strada del Friuli, Gretta

GIORNO 23 - 2 APRILE

Cuoricino mi dice: "Grazie al lavoro da casa in questo periodo ho potuto ampliare le mie conoscenze informatiche, seguo dei corsi di aggiornamento comodamente seduta sul divano e mi aiutano molto i tutorial su YouTube. In questa maniera riesco a svolgere il mio lavoro anche divertendomi, sono diventata una autentica professoressa virtuale. " Io avevo fissato l'appuntamento con il mio parrucchiere il giorno prima della forzata chiusura. Adesso, a quasi un mese di distanza, sto diventando cappellone: non ho mai avuto i capelli così lunghi. Tutto sommato non mi dispiace, mi sembra di assomigliare ad Albert Einstein quando è stato fotografato con la lingua di fuori. Cuoricino potrebbe tagliarmeli, come in passato ha già fatto più volte, ma ho deciso di tenermeli così fino al termine dei giorni del Grande Morbo. È la mia vanitosa testimonianza: da oggi il mio nuovo nome da pellerossa sarà: "Bianca Criniera." Augh.

Alessandro Paronuzzi

Mamis, oggi sono arrivate le mascherine di Z.X. da Stanford!! “Mi prende un tuffo al cuore alla lettura del messaggio su Whatsapp di mia figlia. “Sono arrivate le mascherine di Z.X. a Parma“, urlo a Nani che di sopra sta scrivendo le sue lezioni in religioso silenzio, rotto solo dal consueto gr-gr-gr del fapunta alle matite. In un baleno anche lui corre giù, tutto contento. Diciassette giorni fa avevo scritto sulla pagina del diario “Ma arriveranno?“ Ci speravamo certo, ma grande era anche il timore che si perdessero per strada. Seguivamo sì la traccia , erano partite il lunedì 16 marzo da Stanford, erano passate per Palo Alto, arrivate a San Bruno, partite dall’aeroporto di San Francisco . Erano atterrate a Heathrow . Poi per giorni più niente.. Partite da Londra fino a Milano Malpensa. Fra poco saranno a Parma , pensavamo tutti in famiglia. Finalmente ieri pomeriggio una citofonata: “C’è un pacchetto per lei, glielo lascio sul portone “ dice il postino a mia figlia. Una corsa giù per le scale ed eccolo quel benedetto pacchetto la’ per terra !!! Sono 50 mascherine chirurgiche e 2 FP 2. Gioia , incredulità e tanta riconoscenza sono i primi sentimenti che uno prova... Oggi si è data appuntamento davanti al supermercatino indiano con alcune amiche per condividere con loro questo ben di Dio. Chi l’avrebbe mai detto solo 3 mesi fa che avremmo gioito così tanto davanti ad alcune mascherine ? E con gli occhi umidi per la commozione? Grazie tante Z.X. !! NOI RESTIAMO SEMPRE A CASA !!!!!! 

Cesarina Gigni

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