C’è un “Trieste café” nel cuore di Shanghai
La Cina è vicina, più di quanto si possa pensare. E Shanghai, con i suoi 17 milioni di abitanti, è a un passo. Nella più popolosa città del mondo, capitale economica della Cina, Parigi e perla d’oriente come viene definita, Trieste ha trovato un suo spazio grazie al suo prodotto più conosciuto e apprezzato, il caffè. Si tratta di un piccolo e accogliente locale: il Trieste Café appunto. Ad accorgersi piacevolmente di questo pezzo di Mitteleuropa è stata la triestina Sabina Leopaldi, che vive e lavora a Shanghai. L'ha scoperto per caso in una zona centralissima e traquilla della città, dove le costruzioni di mattoni rossi del Novecento che ospitano alcuni bar, negozi e ristorantini costituiscono un'oasi di pace in mezzo ai grattacieli e al traffico infernale.
Se qualcuno è interessato a conoscere questo angolo del mondo Sabina ci fa da guida: dunque si varca il portone di ferro "Jing'an Villa" che si trova al Lane 1025 della West Nanjing Road e ci si avvia al numero 65 dove si trova il Trieste Café. Naturalmente non è come girare per le rive. Per la giovane triestina trapiantata in Cina è stata una vera e propria Shanghai Surprise o Shanghai Express per dirla con il cinema, anche se i due film interpretati rispettivamente da Madonna e Marlene Dietrich con il caffè non hanno nulla da spartire.
Ma perchè Trieste e non, ad esempio, Roma Cafè? Il proprietario del locale, Anthony Sze di Hong Kong, non ha mai visto Trieste e, forse, non ne conosceva neppure l’esistenza. In Cina è Venezia la città che va per la maggiore, la conoscono tutti, si studia anche scuola. Anthony Sze ha raccontato a Sabina Leopaldi che durante un viaggio a Milano nel lontano 2000, è stato attratto da una macchinetta dell’espresso inventata da Illy. L’imprenditore cinese incuriosito sempre di più dal suo funzionamento ha chiesto alle persone presenti nel negozio chi fosse Illy e soprattutto da quale parte dell’Italia abitasse. Quando gli hanno riferito che la macchina del caffè è stata realizzata a Trieste, appunto da Illy residente in quella città, è rimasto molto soddisfatto. Gli piaceva la caffettiera e il nome di Trieste.
Nel 2011 ha aperto il locale e l'ha chiamato proprio come la nostra città. Ma, per dirla tutta, gli è piaciuta la macchinetta, non il caffè Illy, che si sorseggia invece in un altro locare poco distante. Lui preferisce una miscela dal sapore australiano. De gustibus... All'inaugurazione del bar Antony Sze ha ricevuto da un’amica di nome Grace un dipinto che raffigura il Castello di Miramare e l'ha piazzato nel bel mezzo del locale. Il dipinto, per la verità, è stato realizzato da un pittore cinese che ha copiato il Castello da alcune foto prese da Internet.
Sze ha promesso alla giovane triestina - per inciso Sabina Leopaldi è la figlia di un’apprezzata pittrice che vive a Trieste, Quing Yue - che prima o poi visiterà Trieste. Si sta già informando sulla città pescando notizie e filmati sul computer. Comunque, ha detto, sarei felice di incontrare i triestini in visita a Shanghai, ospitarli nel mio locale e bere un caffè insieme. Una buona idea, a patto che il binomio Trieste-caffè non venga confuso con un qualsiasi miscuglio australiano.
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