C’è un nuovo cliente per Fincantieri: ordine da Seabourn (crociere di lusso)

É il marchio di alta gamma Carnival: la commessa vale oltre 300 milioni di dollari. Consegna prevista nel 2016
Di Massimo Greco

TRIESTE. La lettera di intenti, sottoscritta lo scorso 18 ottobre, è giunta a destinazione: Seabourn, marchio Carnival di fascia alta, ordina a Fincantieri la costruzione di una nave da crociera extra-lusso, che dovrà essere approntata nella seconda metà del 2016. Non è stato ufficializzato il valore della commessa, che dovrebbe comunque superare i 300 milioni di dollari.

Nessun riferimento allo stabilimento cui verrà affidata la costruzione dell’unità, anche se le dimensioni potrebbero far ritenere Ancona come un sito candidabile: il cantiere dorico deve fabbricare una “Compagnie du Ponant”, non ancora iniziata, la cui consegna è in programma nella primavera 2015.

Si tenga conto che, nonostante Fincantieri abbia ben 62 Carnival (Hal, Princess Cruises, P&O, Costa) nel proprio palmarès, questa è la prima Seabourn ottenuta dal gruppo navalmeccanico italiano. Le “misure”, cui prima si faceva riferimento, suggeriscono oltre 40mila t di stazza lora, 210 metri di lunghezza, 28 metri di larghezza. La nave potrà ospitare 604 passeggeri con una disponibilità di 302 suite. Velocità di crociera a 18,6 nodi.

Seabourn, che ha sede a Seattle sulla West Coast statunitense, gestisce una flotta relativamente piccola, composta da 6 unità pensate per un target qualitativo elevato. Prima di approdare a Fincantieri, la compagnia si era affidata alla genovese Mariotti, che ha messo a punto “Odissey”, “Sojurn”, “Quest”. Il presidente Richard Meadows ritiene che con il futuro arrivo Seabourn avrà la flotta più moderna nel segmento-lusso. Segmento, osserva l’a.d. di Fincantieri Giuseppe Bono, su cui ultimamente si sono concentrati forti investimenti.

Alla luce di questa commessa, la situazione produttiva “cruise” di Fincantieri è la seguente: 12 le navi in portafoglio, 7 assegnate (3 a Marghera, 2 a Monfalcone, 1 a Genova-Sestri, 1 ad Ancona), 5 ancora in attesa di conoscere lo stabilimento incaricato (3 Viking, 1 Carnival, 1 Seabourn). Non è finita, perchè l’azienda attende l’esercizio di un’opzione da parte di SilverSea.

Il contratto con Seabourn decolla all’indomani delle buone notizie diffuse da Clia sulla ripresa delle costruzioni crocieristiche. La stessa Carnival, colosso del settore che durante il 2013 ha rinnovato la plancia di comando, ha chiuso il quarto trimestre con un utile netto di 66 milioni di dollari, in calo di quasi il 30% rispetto all’anno precedente, ma in netta controtendenza rispetto ai pronostici degli analisti, che avevano previsto un trimestre in pareggio. Il fatturato è cresciuto del 2% a 3,6 miliardi di dollari, il numero dei passeggeri è salito del 3% tendenziale.

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