C’è il roaming, cellulari salati sul confine

Molte volte il segnale sloveno prende il sopravvento su quello italiano. L’Adoc: «Porremo la questione al sindaco»

GORIZIA. Si chiama roaming involontario. E si verifica quando un telefonino è vicino al confine della nazione di appartenenza e si “aggancia” ai ripetitori del Paese vicino. La conseguenza? Costi elevatissimi. Per una chiamata si rischia un salasso. Pareva essere un problema superato. Pareva... Era emerso con forza già cinque anni fa grazie all’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori. Erano piovuti appelli a fare qualcosa e, alla fine, le proteste erano scemate.

Tant’è che si iniziava a parlare di problema risolto. Invece no. Oggi, il problema torna alla luce al confine fra Italia e Slovenia. Ci sono giornate in cui i telefonini, in determinate zone della città ma anche a Mossa e a Mariano del Friuli, si agganciano al segnale sloveno. Segnalazioni sono giunte in redazione così come all’Adoc. D’accordo, potrebbe opinare qualcuno, è sufficiente impostare il telefonino in modalità manuale abbandonando quella automatica ma non tutti lo sanno fare.

Non più tardi di domenica “La Repubblica” ha dedicato un ampio servizio al roaming e ai suoi costi (elevatissimi). E ha messo in guardia coloro che andranno in vacanza all’estero: rischiano di essere “spennati”. Il problema è che, dalle nostre parti, il roaming si attiva in patria, qui, e molte volte non ci si accorge di quella scritta “Si Mobitel” che comporta spese di utilizzo molto alte L’Assoconsumatori ha effettuato anche una mappatura. L’obiettivo? Avere un quadro di dove il fenomeno del roaming involontario si è manifestato o si manifesta a tutt’oggi.

Ebbene: segnalazioni sono giunte dal piazzale della Casa rossa, da Montesanto, da via Rafut, da Sant’Andrea, da Piuma ma anche da Mossa fra via Blanchis e il Preval. «Problemi simili si sono verificati anche a Mariano del Friuli dove risiedono alcuni miei conoscenti - sottolinea Ugo Previti, responsabile provinciale dell’Adoc -. Certo, rispetto a qualche tempo fa, il problema si presenta in maniera più ridotta ma c’è, esiste ancora. Mi metto soprattutto nei panni dei turisti e di chi viene da fuori e ignora l’esistenza del rischio-roaming involontario.

Telefona e continua a telefonare, senza rendersi incontro di andare incontro a spese elevatissime. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, tutto ciò sarebbe causato dalla maggior potenza del segnale sloveno che finirebbe con l’oscurare, soprattutto a ridosso del vecchio confine, il servizio offerto dalle compagnie slovene locali. E adesso l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori che farà? Quali contromisure prenderà per vedere risolto una volta per tutte il problema? «Ne parlerò con il sindaco Ettore Romoli e gli proporrò di portare il problema su uno dei prossimi tavoli di incontro con il collega di Nova Gorica Arcon. Quello del roaming involontario è un problema che esiste ancora».

La vicenda ha fatto capolino anche su “Wikypedia” dove si legge, testuali parole, questo: «Di questo problema si sono fatte interpreti associazioni di consumatori come l’Adoc che a Gorizia hanno organizzato iniziative per chiedere di modificare i sistemi di trasmissione delle compagnie nazionali per evitare eccessivi aggravi di spesa per gli utenti delle città di confine».

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