Catturato al largo di Salvore squalo elefante di otto metri

È rimasto impigliato nelle reti a 60 metri dalla riva nel golfo di Pirano. Il pescatore ha chiamato aiuto per trainarlo a riva. L’esemplare è stato poi liberato al largo

UMAGO. Si è accorto di aver catturato veramente una bella preda, ma mai avrebbe pensato trattarsi di uno squalo elefante che si nutre di plancton ed è innocuo per l’uomo. . L’animale, della lunghezza di circa 8 metri, è finito nella rete del pescatore salvorino Ivan Pavelić. «Ho preso il mare – spiega – per recuperare le tre reti calate nel golfo di Pirano, a 60 metri dalla costa. Due le ho trovate subito mentre la terza era sparita e già cominciava ad assalirmi il dubbio di qualche dispetto».



«Mi sono messa a cercarla nei paraggi – prosegue il racconto ancora pieno di adrenalina – quando improvvisamente sotto la superficie dell’acqua ho notato il segnale della rete intravedendo un pesce molto, ma molto grande che da solo non avrei potuto trainare fino al porticciolo di Salvore».



«Così ho chiamato in aiuto i colleghi Moreno Očišče e Vedran Vizentin – conclude – e pian piano abbiamo rimorchiato la preda nel porto». Qui ad attendere i tre motopesca c’erano tanti curiosi avvertiti dell’eccezionale pescato e i maggiori conoscitori della fauna marina hanno detto immediatamente che si trattava di uno squalo elefante del peso di quasi due tonnellate.

I pescatori hanno cominciato subito a liberarlo dai 140 metri di rete nella quale era avvolto. Nell’opera piuttosto complicata è emersa per prima la coda del pesce, della larghezza di due metri, ritenuta in proporzione con i dati sulla lunghezza e sul peso dell’animale. Il loro lavoro è andato avanti per ore e ore durante le quali il pesce dava sempre segnali di vita. Poi Jasmin Kocijančić e Michael Latin lo hanno imbracato in qualche modo portandolo un miglio al largo e rimettendolo in libertà con la speranza che si possa riprendere dalla brutta avventura, soprattutto dallo choc.

La “visita” dello squalo elefante nel porto di Salvore è stata registrata dalla polizia arrivata sul posto, ma non dall’ispezione veterinaria, come scrive il portale Ipress che invece avrebbe dovuto effettuare il sopralluogo. Da dire che una specie di preallarme sulla presenza dello squalo nelle acque salvorine era stato lanciato dal pescatore Danilo Latin, che lo aveva intravisto. Non è la prima volta che uno squalo di tali dimensioni si sia fatto vedere da queste parti. Come raccontano i pescatori salvorini, in tempi recenti, sono finiti nelle loro reti altri due esemplari di proporzioni simili. Lo squalo elefante (Cetorhinus maximus Gunnerus, 1765), detto anche cetorino o squalo pellegrino, è un pesce cartilagineo, unico membro attuale del genere Cetorhinus e sola specie esistente della famiglia dei Cetorinidi. Con una lunghezza media di 10 metri ed una massima che può raggiungere i 12, questo squalo è considerato il secondo pesce più grande attualmente vivente sulla Terra dopo lo squalo balena.

Facilmente riconoscibile grazie all’alta pinna dorsale e alla bocca che viene distesa al massimo quando si nutre, lo squalo elefante è presente negli oceani e nei mari temperati. Imponente, lento e privo di aggressività – il suo nome in inglese, Basking shark, si può tradurre in «squalo che si crogiola al sole» –, questo squalo è assolutamente innocuo per l’uomo, si nutre principalmente di plancton, alghe o animali microscopici che assorbe attraverso la grande bocca. –
 

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