Cattinara, via alle demolizioni e due nuovi accessi

Percorsi ad hoc durante i lavori per entrare nelle torri. E nel futuro Burlo una stanza per ogni piccolo paziente
L'ospedale di Cattinara
L'ospedale di Cattinara

TRIESTE Una sezione dell’ospedale di Cattinara, a partire dallo scorso sabato, è rimasta al buio, da quando anche l’ultimo degente è stato trasferito in un’altra porzione del nosocomio triestino. I lavori, che nel giro di sei anni riconsegneranno alla città un polo ospedaliero profondamente rinnovato, prenderanno infatti il via fra due giorni, dopo che nelle scorse settimane sono stati ultimati gli interventi propedeutici agli stessi. Le prime demolizioni interesseranno solamente cinque piani della torre medica, dall’undicesimo al quindicesimo, in modo da non interferire con le attività di cura e di ricovero dei pazienti. L’opera, che porterà al riammodernamento e alla razionalizzazione dell’intera rete ospedaliera triestina, è stata illustrata nel corso della Conferenza dei servizi dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste che si è svolta nel comprensorio dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni.



Il nuovo direttore generale dell’Asuits, Adriano Marcolongo, ha sottolineato alcune novità che non erano state previste in fase di progettazione e che, nel giro di poco tempo, potrebbero comportare dei cambiamenti significativi per gli utenti e per i lavoratori dell’ospedale. «Stiamo rivedendo le modalità di accesso alle torri medica e chirurgica – così Marcolongo –, in modo che non si verifichino degli intasamenti di persone».

Questo provvedimento, che sarà attuato con la creazione di due percorsi di accesso separati, rimarrà operativo per tutta la durata dei lavori. Quando l’intervento di riqualificazione sarà terminato, infatti, le torri medica e chirurgica saranno unite da una torre di accesso più piccola, che servirà a far entrare nella struttura rinnovata tutto il pubblico e tutti gli utenti ambulatoriali. Gli ascensori attualmente utilizzati per entrare nelle due torri, invece, verranno riservati al personale ospedaliero e ai pazienti ricoverati.

Marcolongo rivoluziona il pianeta sanità regionale

All’ingegner Elena Clio Pavan, responsabile della Struttura complessa gestione stabilimenti dell’Asuits, è stato affidato il compito di entrare nei dettagli di un piano di intervento molto complesso che, nella fase successiva alla pubblicazione del bando di concorso, ha coinvolto 24 prestigiosi studi di architettura di tutto il mondo. Nei prossimi mesi il nuovo ospedale di Cattinara prenderà forma: «La gru di quasi 70 metri è stata sistemata», spiega l’ingegnere, prima di anticipare alcuni aspetti che interesseranno da vicino i pazienti del futuro nosocomio. «Le camere che accoglieranno i degenti adulti – continua Pavan – avranno al massimo due letti e disporranno del bagno interno».

“Nuovo” Cattinara, il cantiere prende forma
Lasorte Trieste 17/10/12 - Ospedale di Cattinara

I bambini che verranno ricoverati nel nuovo Burlo, invece, disporranno di una camera tutta per loro. «La stanza avrà comunque due letti – specifica Pavan –, in modo da poter accogliere nel corso del ricovero anche uno dei due genitori del piccolo paziente». Si tratta di una scelta improntata al principio dell’umanizzazione dell’ambiente di cura, che è stata fatta nonostante gli standard minimi previsti dalla legge consentano di sistemare fino a quattro letti, per adulti, in una stanza che sia provvista di servizi igienici.

«A livello strutturale – conclude Pavan –, il nuovo ospedale verrà inoltre adeguato secondo criteri antisismici, nonostante l’area triestina presenti un rischio sismico basso». La trasformazione del comprensorio di Cattinara può avere quindi inizio: «I lavori prenderanno il via senza che per questo i servizi di cura vengano interrotti – assicura Marcolongo – ed evitando che gli utenti subiscano dei disagi. È il nostro impegno».

 

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