Cattinara, tutti negativi i test dei sanitari: evitata la chiusura a Ortopedia
TRIESTE. Test negativi per tutti gli operatori sanitari di Ortopedia di Cattinara - una quarantina tra medici e infermieri -, sottoposti lo scorso sabato al tampone, dopo che una paziente era risultata contagiata dal Covid-19. Sarebbe stato quindi scongiurato il pericolo che si ripetesse il caso registrato nelo stesso nosocomio a Medicina d’Urgenza, reparto chiuso nei giorni scorsi dopo che 15 sanitari erano stati dichiarati Covid positivi. Il settore dovrebbe riaprire già questa settimana secondo le previsioni annunciate dall’assessore alla Salute Riccardo Riccardi. Nonostante i posti letto si siano ridotti da 24 a sei, i sindacati sembrano non registrare “situazioni in affanno per il momento dal punto di vista clinico”.
Nel caso di Ortopedia, comunque, la prudenza resta d’obbligo. I dipendenti dovranno comunque ripetere il test fra qualche giorno, visto che la paziente che avrebbe trasmesso il contagio, proveniente da una casa di riposo e operata a Pasquetta, è risultata positiva appena giovedì scorso dopo il terzo tampone. Il periodo d’incubazione potrebbe dunque risultare più lungo.
Da quanto emerge, per ciò che riguarda l’analisi dei tamponi, è stata data priorità agli operatori rispetto ai pazienti poiché, in attesa dell’esito, si devono comunque presentare in servizio. «Il tampone – sottolinea un operatore dell’ospedale di Cattinara – è stato effettuato sabato, ma invece di aspettare sei ore, gli operatori di Ortopedia hanno atteso la giornata di ieri poiché il laboratorio di Cattinara domenica è chiuso. Durante questo giorno e mezzo di limbo, agli operatori di Ortopedia, è stato detto di presentarsi al lavoro e di limitarsi a percorrere il tragitto casa-ospedale. Questo, certamente per evitare di paralizzare un reparto dell’ospedale, con il rischio però di portare un’eventuale positività a casa».
Tra le altre criticità riscontrate dagli operatori, «c’è il fatto che nei reparti di degenza sono stati forniti loro dispositivi molto “casalinghi”, da utilizzare con i pazienti risultati negativi al primo tampone. Non ci sono stati forniti dispositivi idonei nei reparti di degenza: parliamo di mascherine pinzate con la cucitrice».
Sarebbero in fieri anche i tamponi da effettuare al personale di Terapia intensiva post operatoria dove, secondo fonti sindacali, un uomo è stato operato dopo l'arrivo al Pronto soccorso, venendo trattato in una sala operatoria normale, pur avendo dichiarato di avere la moglie positiva e pur esistendo a Cattinara una sala per pazienti Covid.
Per quanto riguarda gli altri reparti non sembrano emergere al momento criticità su eventuali contagi estesi a personale e pazienti. A confermarlo Fabio Pototschnig (Fials), che però specifica: «Ci sono invece dei problemi di rifornimento di tute per i reparti Covid all’ospedale Maggiore. Abbiamo più volte richiesto i dati sul personale confermato positivo ad Asugi e alla Direzione centrale Salute della Regione, ma non riusciamo ad averli». Anche Rossana Giacaz, segretaria Cgil, conferma: «Al momento non abbiamo evidenza di altri reparti infetti».
Intanto all'ospedale di Cattinara sono terminati i lavori al tredicesimo piano, che da ieri ospita la degenza delle Malattie infettive dell’Ospedale Maggiore. Sono stati allestiti 19 posti letto. L'attività ambulatoriale, invece, continuerà a essere svolta nella palazzina infettivi del Maggiore. La Direzione medica di presidio ha indicato le modalità di trasferimento dei pazienti con speciali percorsi da seguire e l'attività assistenziale da adottare.
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