«Cattinara, subito i lavori sulla viabilità»
Il Comune fa pressing sulla Regione. E Zigrino rilancia: sui soldi basta una garanzia
Non è questione di soldi. Dalla Regione basterebbe una garanzia pro futuro. Perchè tanto il polo sanitario di Cattinara, quanto il nuovo ospedale di Pordenone, poiché realizzati in «project financing» e cioé con l’intervento del capitale privato, andrebbero saldati dalla parte pubblica appena a fine lavori. Anzi, dopo il collaudo. Ovvero nel 2015. Sul fil di lana, tra le opposte spinte dell’assessore regionale al Bilancio ma anche alla Pianificazione strategica, Sandra Savino (che ha assicurato copertura immediata solo a Pordenone) e quello alla Salute, Vladimir Kosic (che continua a promettere priorità anche a Trieste) il direttore generale degli ospedali, Franco Zigrino, responsabile del procedimento, lancia un ultimo appello: basta volere, perché basta una garanzia, per il resto i soldi sono coperti da stanziamenti che la Regione stessa ha riassunto in una delibera del 26 novembre, e riportato nella corposa bozza di accordo di programma da sottoporre al ministero della Salute.
Intanto anche il Comune fa pressione. È responsabile della nuova viabilità nell’area. Teme, di fronte ai ritardi e ai silenzi, di non poter rispettare gli accordi firmati lo scorso maggio. Una lettera a firma del direttore del Servizio coordinamento amministrativo e project financing, Walter Toniati, esprime urgente sollecito affinché la Regione firmi la convenzione necessaria a far partire entro e non oltre il 28 febbraio 2010 la strada di collegamento tra la ex statale 202 e la zona sud di Cattinara. Altrimenti le strade (tra cui tre rotatorie) non saranno pronte per la data concordata, 31 dicembre 2014. Intanto emerge che lo stesso Walter Toniati è anche responsabile del procedimento per i lavori di completamento dell’ospedale di Udine.
I soldi per il polo di Cattinara col nuovo Burlo, 140 milioni di euro, sono stati deliberati negli anni dallo Stato, e confermati dal Cipe ancora nel 2008. Ma la Regione che dovrebbe metterne una minima parte sta optando per dare precedenza a Pordenone, ospedale di rilievo regionale e non nazionale come quelli di Trieste e Udine. Per una spesa fra l’altro lievitata assai: 99 milioni di euro nel 2006, 160 nell’aprile 2009, e 180 il 5 novembre scorso, come si legge nella stessa delibera.
Le date di avvio e fine lavori sono in tutti i documenti indicate alla pari tra i due contendenti. Zigrino lo riafferma: «È sufficiente che la Regione oggi metta solo una garanzia di finanziamento, e saremo appena in tempo a rispettare il programma peraltro dalla Regione stessa approvato». Di indire cioé la gara a fine anno, «o il 2 gennaio». Ma la garanzia è stata appena sottratta.
Nella sua delibera del 26 novembre la Regione sembrava tuttavia aver preso decisioni nette e complete. Il documento, che ha in allegato un vero e proprio volume sulla situazione epidemiologica, sanitaria e demografica, contiene la bozza di accordo con lo Stato. Al primo posto sono indicati Cattinara con il nuovo Burlo (140 milioni). Al secondo posto l’ospedale di Pordenone, al terzo quello di Udine (quasi 46 milioni). Di fatto, il totale di spesa per tutti i progetti regionali ammonta a 365 milioni e 994 mila euro, virtualmente coperti. In cassa sono segnati 140 milioni di progressivo stanziamento statale derivante dalla legge 67 sull’edilizia sanitaria, e 14 milioni di euro sempre dallo Stato per la costruzione del nuovo Burlo. La percentuale che la Regione dovrebbe aggiungere si attesta su 14 milioni di euro. I fondi messi a disposizione dalle Aziende interessate arrivano a 37 milioni e mezzo (il Burlo mette la sua attuale sede in vendita). Ai privati restano in capo 160 milioni.
In particolare, «l’intervento n. 1», che nella bozza di accordo col ministero è quello triestino, del costo appunto di 140 milioni, verrebbe così finanziato: 32 milioni e mezzo da Stato, 14 milioni da Stato per il Burlo, 15 delle Aziende, 8 e 300 mila a carico della Regione, 70 mila attesi dai privati. Soldi messi a specchietto già per il 2010 nel prospetto per il ministero, dove è fissato un rigido calendario: aggiudicazione dei lavori nel 2010, fine nel 2015.
Per la posizione di Savino protesta il vicepresidente della commissione sanità regionale, il pd Sergio Lupieri: «A Pordenone bisogna ancora acquistare il terreno e fare la variante al piano regolatore, i soldi fissati dalla Regione non saranno certo spesi nei tempi previsti, mentre a Trieste tutto è pronto, e la scelta di privilegiare quell’ospedale non è conseguente col nuovo piano socio-sanitario».
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