Cattinara e Maggiore a corto di barellieri. La protesta per lo stipendio dimezzato

Trenta addetti su 35 hanno rifiutato l’offerta della ditta che subentra oggi nell’appalto. Domani vertice d’urgenza con AsuiTs
Foto BRUNI 05.09.2018 Ospedale Cattinara:Donazione Azzura lla Pneuomologia
Foto BRUNI 05.09.2018 Ospedale Cattinara:Donazione Azzura lla Pneuomologia

TRIESTE Emergenza barellieri da oggi negli ospedali di Cattinara e del Maggiore: 30 dei 35 addetti che lavorano in appalto non hanno infatti accettato la riduzione dello stipendio, di quasi il 50%. E non sono dunque passati all’associazione di imprese che subentra nel servizio nella giornata odierna.

I lavoratori hanno denunciato la gravità della situazione attraverso una lettera inviata al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, agli assessori Riccardo Riccardi e Alessia Rosolen, alla direzione dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste, a Rekeep spa (che gestiva il servizio) e alla Ati composta da Coopservice società cooperativa e dalla Fhocus onlus che è subentrata proprio da oggi.

I barellieri che lavorano in appalto sono appunto 35, quelli che operano da dipendenti AsuiTs 25 (16 a Cattinara e 9 al Maggiore), concentrati però soprattutto nelle attività di Pronto soccorso dove la richiesta di trasferimenti è chiaramente superiore.

A raccontare la vicenda è Davide Novelli del sindacato Fails, a cui è iscritta la quasi totalità dei lavoratori coinvolti: «La Rekeep aveva vinto l’appalto per il servizio nel 2017 e doveva proseguire per altri 20 mesi fino a dicembre 2020. A inizio aprile hanno però comunicato che avrebbero rescisso il contratto in quanto la situazione non era più economicamente sostenibile. Il servizio è quindi passato alla seconda classificata, ovvero la Ati con Coopservice e Fhocus».

Il passaggio di consegne si è sviluppato nel mese di aprile e il 17 i sindacati avevano avuto delle rassicurazioni sulla situazione. Il 24 la comunicazione della Ati ha lasciato tutti di stucco: «Attraverso la clausola sociale – spiega Novelli – è stata fatta una proposta ai lavoratori e ora ci troviamo in questa situazione, visto che da uno stipendio di poco inferiore ai mille euro si passa a 20 ore alla settimana per poco più di 500 euro. Parliamo di gente che ha famiglia. La scelta di ridurre le paghe è anche legata alla decisione di AsuiTs che ha abbassato da un 1 milione e 36 mila euro l’offerta economica portandola a 660 mila euro. Questo, è stato spiegato dall’Azienda sanitaria, perché ci sono meno trasporti in quanto ci sono meno utenti, in realtà è che manca il personale per effettuarli».

L’AsuiTs, guidata dal commissario Antonio Poggiana, ha precisato che per domani è fissato un incontro con tutte le parti per cercare di trovare una soluzione. «Negli atti della gara – precisa comunque l’Azienda – era espressamente indicato che il numero di trasporti inserito nel bando, e quindi l’importo annuo stimato in capitolato, era meramente indicativo ed era passibile di modifiche in relazione alle effettive necessità di AsuiTs. Inoltre nel tempo intercorso tra la predisposizione del bando (pubblicato nel 2015, ndr) e la data odierna sono intervenuti, a seguito di disposizioni nazionali e regionali riguardanti il Servizio sanitario, cambiamenti nell’organizzazione aziendale, che hanno determinato una conseguente riduzione del numero dei trasporti effettuati».

Da parte della Ati invece non c’è stata alcuna replica, Coopservice precisa che le relazioni sindacali le gestisce Fhocus che è capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese, la quale però, contattata telefonicamente, non ha ritenuto di fornire dei chiarimenti in attesa del vertice di domani.—


 

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