Cattinara: accorpamento globale. L’esperimento per le ferie estive
Non chiuderà alcun reparto, ma saranno utilizzati tutti i letti liberi in qualunque settore e piano Il direttore sanitario: «Si migliora l’efficienza e l’utilizzo degli spazi, precedenza ai casi gravi»
TRIESTE Estate negli ospedali, non ci sarà il consueto accorpamento di ben scelti reparti, ma entrerà in vigore una sorta di «accorpamento globale». Il piano ferie per la prima volta viene elaborato in commissioni congiunte medici-infermieri, con la consulenza e supervisione della direzione sanitaria, e presenta una novità organizzativa assoluta, preludio di tante altre.
Poiché sono le Medicine i reparti sempre più occupati e addirittura con pazienti da ricoverare in altri settori di Cattinara, mentre altri piani e altre specialità rimangono soprattutto nei mesi estivi con molti letti liberi, via via i degenti saranno dirottati su una porzione di reparto libero, qualunque esso sia. Dunque la politica dei «fuori reparto» esce dall’eccezionalità di tipo negativo e viene addirittura formalizzata come nuovo sistema di organizzazione, e il direttore sanitario Gianpaolo Canciani lo spiega così: «Non chiudiamo niente per le ferie, terremo tempi brevi e certi per le patologie più severe, rimandando cure e interventi non urgenti, e faremo una razionalizzazione dei posti letto con base sull’intero ospedale, questo per una migliore efficienza e un miglior utilizzo degli spazi».
Saranno dunque medici e infermieri (ma lo stanno concordando in sede di scrittura del piano ferie) a doversi spostare per le due torri, come pratica normale almeno per superare i mesi dell’estate con organici ridotti.
Una particolare carenza di posti si è creata anche nei giorni scorsi, e viene attribuita a un incremento di accessi al Pronto soccorso, che non ha consentito di «osservare» tutti i malati in sede di emergenza, con la necessità dunque di provvedere al ricovero. «Quando poi nei giorni successivi i letti si liberano, non possiamo spostare nuovamente i pazienti nel reparto giusto - dice Canciani -, perché non sono oggetti e non è rispettoso». Ma appunto l’organizzazione estiva si sta concentrando proprio su questa soluzione.
Il maggior lavoro si concentra adesso, oltre che sul piano ferie, su una più ampia ristrutturazione operativa che riguarda il rispetto dei tempi indicati dalla Regione per la chirurgia neoplastica (seno, colon, urologia, protesi d’anca) dove l’Azienda ospedaliero-universitaria dichiara di aver raggiunto attese «di 15-20 giorni, inferiori ai 30 raccomandati dalla Regione», e di 30 per le altre malattie gravi, mentre nella seconda parte dell’anno si interverrà sugli interventi non urgenti, quelli che non creano pericolo serio per la salute, e che attualmente patiscono mesi e mesi di attesa. Quando anche questo piano sarà a punto, i dati dei tempi di attesa, si dice, verranno ufficializzati.
Intanto resta confermato che le nuove sale operatorie dovrebbero inaugurarsi all’inizio di giugno, oltre un anno dopo la previsione iniziale.
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