Catena solidale a Gorizia in favore di poveri e Caritas

L’epidemia da Covid-19 da sanitaria si è tramutata in emergenza economica In aprile consegnate borse alimentari a 856 famiglie. Sussidi a 129 persone  

GORIZIA Da sanitaria si è tramutata, quasi istantaneamente, in emergenza economica. L’epidemia da Covid-19 continua a presentare il conto, anche a Gorizia. E, per fortuna, si è assistito in queste settimane a una vera e propria “gara di solidarietà” sia del settore pubblico sia dei privati a sostegno delle tante famiglie in difficoltà.

A fare il punto la Caritas diocesana la cui rete solidale, solo nel mese di aprile, ha sostenuto 856 famiglie offrendo loro una borsa alimentare: 129, invece, hanno potuto ricevere un sussidio economico finalizzato alla copertura di spese indispensabili quali canoni di locazione e utenze domestiche. Infine, quattordici nuclei familiari hanno chiesto (e ottenuto) aiuto per l’acquisto di farmaci.

«Desideriamo ringraziare tutti di cuore per le generose offerte arrivate per sostenere tutte le opere segno, in questo momento di crisi economica dovuto all’epidemia», sottolinea il direttore della Caritas diocesana, Renato Nucera. Nel dettaglio: il Comune di Gradisca ha effettuato una donazione di 2.000 euro per l’Emporio della solidarietà; le Acli provinciali hanno lanciato la raccolta fondi “Adotta una spesa” con la quale sono riuscite a donare viveri per gli Empori di Gorizia, Monfalcone e Gradisca; l’azienda vitivinicola Komjanc ha aderito all’iniziativa lanciata da #CantinaSocial, che prevede una donazione del 10% sul ricavato della vendita delle Charity Box da loro prodotte; Coop Alleanza 3.0, a livello nazionale è intervenuta facendo arrivare la donazione anche alla Caritas goriziana dei buoni spesa per un controvalore di 11.600 euro spendibili nei loro supermercati; Comune di Gorizia e Protezione civile hanno donato 500 mascherine per i servizi Caritas. Proseguendo: la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ha concesso un anticipo per quanto riguarda il contributo all’Emporio della Solidarietà (per Gorizia, Gradisca e Monfalcone); la Conferenza episcopale italiana, ha elargito un contributo di 10.000 euro dal Fondo 8 per mille, per sostenere il maggiore impegno che la Caritas diocesana di Gorizia ha affrontato sin dall’inizio dell’epidemia; la parrocchia di Cervignano, grazie a Anc (Associazione nazionale carabinieri), Alpini dell’Ana e famiglie hanno raccolto 1.250 chilogrammi di viveri di prima necessità per le famiglie cervignanesi, poi distribuiti tramite la Caritas parrocchiale.

Last but not least, la parrocchia dei Santi Vito e Modesto di Piazzutta) ha concesso l’uso delle stanze adiacenti al dormitorio Faidutti per gli ospiti durante il giorno. «Un fraterno grazie - continua Nucera - a tutti coloro che hanno continuato, nello spirito Caritas, il loro servizio in questo difficile momento in particolare modo ai volontari delle Caritas parrocchiali. E un affettuoso ringraziamento ai sostenitori economici». A questo proposito, solo nel mese di aprile è stato raccolto un importo pari a 14.035 euro che andrà a sostegno di tutti e tre gli Empori della solidarietà dislocati a Gorizia, Gradisca d’Isonzo e Monfalcone.

E poi ci sono tanti donatori singoli che hanno messo a disposizione somme che vanno da 20 a (addirittura) 10 mila euro. Ma la crisi, purtroppo, è soltanto agli inizi. Per chi volesse continuare ad aiutare chi è in difficoltà, le offerte possono essere effettuate con bonifico bancario intestato a Caritas diocesana di Gorizia, codice Iban IT15 O086 2212 4010 0400 0323 364, causale “Empori - Emergenza Covid-19”.

La banca di riferimento è il Credito cooperativo di Lucinico, Farra e Capriva in via Veniero 4 nel quartiere di San Rocco, a Gorizia. —

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