Catarifrangenti salva animali su tutte le strade del Collio

Ne saranno installati oltre mille. L’assessore Cernic: «La sperimentazione a Medea, sulla provinciale 8 e in Groina, ha dimostrato di funzionare»
Di Francesco Fain

CORMONS. Si chiamano “prismi-catarifrangenti”. Dietro questa definizione piuttosto ostica si celano speciali dispositivi che possono salvare la vita a molti animali che finiscono sulle strade e impattano contro le automobili. Funzionano così: riflettono la luce dei fari delle autovetture e segnalano all’animale il sopraggiungere del veicolo. Questi si blocca e, quindi, non è indotto ad attraversare la strada. Ciò riduce i pericoli per gli automobilisti e per gli animali stessi.

La Provincia, vista la sperimentazione positiva partita sin dal 2010 sulla strada provinciale 8, a Medea e in Groina, ha deciso di acquistare altri 1.080 catarifrangenti: una parte in sostituzione di quelli usurati o danneggiati, il resto a completamento di tutte le strade provinciali soggette all’attraversamento della fauna selvatica.

Le strade interessate sono la Cormòns-Versa (km. 5,5), strada provinciale 6 e strada provinciale 16 (350 catarifrangenti installati); la Brazzano-Mernico (km. 9,5), strada provinciale 14 e strada provinciale 21 (460 catarifrangenti presenti); la Gorizia–San Floriano del Collio (km. 3), strada provinciale 17 (60 catarifrangenti presenti + 16 dissuasori acustici); la Devetachi-Doberdò del Lago-Selz (km. 6), strada provinciale 15 (310 catarifrangenti presenti + 23 dissuasori acustici); la Monfalcone-Grado (km. 16,5), strada provinciale 19 (500 catarifrangenti presenti); Gradisca d’Isonzo-Moraro (km. 4), strada provinciale 4 (140 catarifrangenti presenti); Sagrado-Savogna (km. 5,5), strada provinciale 8 (65 catarifrangenti presenti); Gabria (km. 1,8), strada provinciale 13 (55 catarifrangenti presenti). Il costo? 9.223 euro.

Alcuni dati. Nel 2011, su tutto il territorio isontino, sono stati investiti circa cento caprioli. Negli ultimi quattro anni, anche e soprattutto grazie ai catarifrangenti installati durante la sperimentazione, i caprioli investiti sono calati del 30%, con una media di circa 60 capi recuperati all’anno.

Stesso discorso riguardo i cinghiali: nel 2012 ne sono stati investiti 17, nel 2013 13, nel 2014 11. Dati, fa sapere la Provincia, che però non rispondono esattamente al numero di animali effettivamente investiti, in quanto il cinghiale spesso si allontana dal luogo di investimento nonostante sia ferito. Riguardo ai danni agli automezzi provocati dalla fauna selvatica, dal 2010 a oggi nella Provincia di Gorizia se ne sono registrati per circa 280mila euro.

«L’obiettivo della Provincia - spiega la vicepresidente e assessore all’Ambiente, Mara Cernic - non si limita alla riduzione del danno alle persone e alle cose, ma anche alla salvaguardia degli animali. C’è da ricordare che gli animali feriti trovano ricovero nel Centro per il recupero della fauna selvatica, di Terranova, un vero e proprio ospedale che accoglie e cura gli animali, per poi reintrodurli nel loro habitat naturale. Abbiamo deciso di installare i catarifrangenti su tutte le strade isontine e del Collio perché è stata un’esperienza positiva, che ha dimostrato di funzionare egregiamente».

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