Catamarano contro il molo a Zara, tre feriti

ZARA. Danni ingenti alla prua e tre feriti. È il risultato dell’incidente accaduto alle 7.40 di mercoledì 9 gennaio nel porto di Zara, dove il catamarano Novalja dell’armatrice Jadrolinija ha urtato con violenza il molo Giga.
Partito dall'isola di Isto e dopo avere toccato la vicina isola di Melada, il Novalja si apprestava ad attraccare come sempre nelle acque portuali, nel pieno centro cittadino. Il comandante si è però accorto che il catamarano non rispondeva ai comandi una volta giunto nel vecchio porto, con il bacino zeppo di imbarcazioni e il ponte pedonale a pochi metri di distanza. A quel punto, ha lasciato accesi i due motori e ha fatto fare allo scafo una virata di 180 gradi: il Novalja è così riuscito a schivare alcune grandi imbarcazioni ormeggiate al molo Giga, urtandolo violentemente con la parte prodiera.
A bordo in quel momento c’erano 18 passeggeri e 8 membri dell'equipaggio: qualcuno è caduto a terra (prima dell'approdo erano tutti in piedi, impazienti di uscire), in momenti concitati di paura. Tre i feriti: un membro dell'equipaggio, rimasto lesionato a una mano, e due passeggeri, uno dei quali in età avanzata. In un paio di minuti i feriti sono stati presi in carico da un'équipe del Pronto Soccorso zaratino e subito trasportati all'Ospedale maggiore della città, dove le loro condizioni sono state definite non gravi dai medici.
Il dirigente della Capitaneria di porto Ante Rukavina ha sottolineato come il comandante del Novalja sia riuscito a evitare conseguenze tragiche: «L’unità sarebbe potuta andare a finire sul sempre affollato ponte pedonale, o schiantarsi contro il vicino distributore di carburante. Sappiamo che il comandante ha tentato dapprima di uscire dal bacino portuale, per non mettere a rischio l'incolumità di altri marittimi e diportisti, ma non riuscendoci ha diretto il catamarano contro il molo Giga, evitando guai peggiori». I danni alla prua del Novalja, ha aggiunto Rukavina, paiono essere ingenti. In base ai primi controlli l'acqua comunque non è entrata nell'imbarcazione, né sono fuoriusciti idrocarburi in mare.
Stando ai primi controlli effettuati dagli esperti della Capitaneria di porto di Zara, è da escludere il fattore umano all'origine dell'incidente, che invece pare essere stato causato – ma dovrà essere la perizia a confermarlo o meno – da un guasto al meccanismo di comando dell'imbarcazione. L’unità è lunga 41,5 metri, larga 11 metri, può accogliere a bordo 324 passeggeri e raggiungere una velocità massima di 34 nodi.
Sul caso è stata aperta un'inchiesta della Capitaneria e del ministero croato della Marineria e Trasporti. «Stiamo analizzando quanto accaduto, e dai primi controlli – ha confermato più tardi il ministro della Marineria Oleg Butković – risulta evidente il guasto tecnico. L'importante è che non ci siano state vittime».
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