Castello di Gorizia, ascensore-flop: il ritardo aumenta

Per il “fronte del no” non è affatto tempo perso, anzi può servire a stoppare «una volta per tutte» la realizzazione dell’indesiderato ascensore per il Castello («È uno spreco di denaro pubblico», tuona il Co.As.Go., il coordinamento delle associazioni contrarie). Il sindaco Romoli è di parere diametralmente opposto. «L’opera è fondamentale per lo sviluppo turistico della città. Abbiamo perso già sei mesi. A maggio sarebbe potuto essere pronto l’impianto di risalita e indetta la gara per l’acquisto delle cabine. Tutte previsioni che sono saltate. E non per colpa nostra», allarga le braccia. Insomma, si rischia una seconda piazza Vittoria: tempi dilatati e, in questo caso, senza alcune responsabilità della burocrazia.
Eppure, il Comune ha messo a segno il primo gol nella partita dell’impianto di risalita. Con decreto del direttore centrale, la Regione ha infatti stabilito che il progetto non necessita di Valutazione di impatto ambientale (Via), al contrario di quanto essere stato denunciato dal fronte del no. Il decreto, tuttavia, contiene alcune prescrizioni tra le quali l’obbligo di redarre un «Piano di monitoraggio - spiega Romoli - per la determinazione delle eventuali deformazioni del terreno e per il controllo della stabilità dei manufatti esistenti. Ed è quello che faremo».
Contestualmente, la Soprintendenza «nell’approvare la seconda perizia di variante (muro di contenimento a valle, ascensore nel torrione e stazione di partenza) ha anche dato il proprio nullaosta al prosieguo dei lavori per le opere non interessate dai rinvenimenti (il famoso muretto di cui parliamo a fianco, ndr). Gli interventi che possono, quindi, partire subito, ovvero immediamente dopo le feste, sono quelli della scala a destra dell’imbocco della galleria Bombi e quelli relativi alla realizzazione dell’ascensore nel torrione, non appena sarà approvata la seconda perizia di variante».
Ma i tempi sono destinati a dilungarsi per l’azione della Soprintendenza che fa trionfalmente annunciare il “fronte del no” che il blocco dei lavori è ancora «pienamente operante». Fa eco l’amministrazione comunale: «Per i lavori relativi all’ascensore inclinato e quelli in corrispondenza alla zona dei ritrovamenti - aggiunge Romoli che ha consultato ieri mattina gli uffici tecnici -, sarà necessario aspettare l’approvazione della terza perizia di variante che prevedrà significative modifiche al progetto originario, nel merito del quale stiamo già discutendo con la competente Soprintendenza ai beni architettonici».
E ciò comporterà tempo, tantissimo tempo.
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