Castello Alimonda, restauro da finire

Completato il quinto lotto, il Comune di Sagrado bussa a denari per completare il recupero
Bumbaca Gorizia 10.10.2014 Sagrado castello Alimonda Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 10.10.2014 Sagrado castello Alimonda Fotografia di Pierluigi Bumbaca

SAGRADO. Sono in dirittura d'arrivo i lavori di recupero del Castello Alimonda a Sagrado. Perlomeno quelli relativi al quinto lotto del complesso intervento di restauro della “Miramare sull'Isonzo”. Dopo la demolizione di parte della recinzione e del fabbricato che ospitava i servizi igienici, i lavori sono proseguiti in questi mesi con il rifacimento e impermeabilizzazione della terrazza sul lato Isonzo e con il rifacimento di parte delle facciate, compresa la Torre, in quanto l'importo dei lavori non era sufficiente a coprire il completamento di tutti e quattro i lati. Il maquillage è stato affidato alla ditta Erre Costruzioni di Venezia per un importo di 255mila euro.

Ma poi, esaurito quell'intervento, si dovrà scongiurare una lunga empasse: colpa dei vincoli del Patto di stabilità e della contrazione dei finanziamenti da altri enti. «Presto il lotto attuale di lavori potrà dirsi concluso – spiega il sindaco Elisabetta Pian -. Gli scenari futuri invece sono ancora tutti da scrivere. La speranza è che, al di là dei vincoli cui sono sottoposti tutti i Comuni, in sede di finanziamento si possano premiare le opere già avviate come per l'appunto il restauro dell'Alimonda». L'amministrazione comunale ha provato e proverà a battere anche altre piste per giungere a un finanziamento che garantisca la copertura dei costi e la prosecuzione del restauro. Il castello, giova ricordarlo, è un bene sottoposto dal 1996 al vincolo delle Belle Arti e pertanto il progetto ha dovuto passare il vaglio della competente Soprintendenza.

Nei lotti precedenti l'attenzione era stata focalizzata sulla messa in sicurezza statica dell'edificio. Il Castello Alimonda è stato salvato da rischi di cedimenti strutturali e messo in sicurezza con i più elevati criteri antisismici. Quella parte del maxi-restauro era stato eseguito dalla Ge.Co.Ma. di Farra di Soligo in consorzio temporaneo d'impresa con altre aziende. A suo tempo i lavori avevano portato alla fornitura e posa della copertura in legno e al rifacimento della struttura portante dei solai. I contributi regionali ricevuti sono finalizzati alla realizzazione di una struttura su quattro piani con scopo culturale e turistico con un collegamento anche al Carso, e ai siti monumentali della Grande guerra, all'Isonzo con la realizzazione di un'esposizione ambientale sul fiume e la sua storia. Costruito nel 1888 dai fratelli triestini Francesco Augusto e Nino, il castello degli Alimonda era stato destinato a stabilimento di cure elettroterapiche per la nobiltà e la ricca borghesia triestina. Successivamente ha ospitato un ospedale militare durante la prima guerra mondiale, quindi è stato carcere durante l'occupazione nazi-fascista, un orfanotrofio e infine ha ospitato la sede della scuola elementare.

Luigi Murciano

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