Caso Resinovich, un nuovo esame per svelare la data della morte di Liliana
La tecnica studia il microbiota e potrebbe fare luce sul momento del decesso. Consulenti concordi: presto la richiesta di autorizzazione a procedere al pm
![Liliana Resinovich](https://images.ilpiccolo.it/view/acePublic/alias/contentid/53ac4ff5-ab6c-4bb8-ae66-512a0cc9aaee/0/liliana-indagati_lilli.webp?f=16%3A9&w=840)
TRIESTE Un nuovo esame, con tecniche innovative, potrebbe dare risposte più precise sulla data della morte di Liliana Resinovich.
A essere preso in esame sarà il microbiota, ovvero l’insieme di batteri, funghi, protozoi, virus facenti parte della fauna cadaverica che compare sul cadavere e lo decompone con tempistiche ben definite, indipendentemente da fattori ambientali.
L’incontro tra consulenti
Nei giorni scorsi i consulenti della Procura e quelli delle parti lese si sono incontrati per la seconda volta nel capoluogo lombardo, nei laboratori dell’Università degli Studi Milano, dove opera Cristina Cattaneo, l’antropologa forense che giuda il collegio peritale incaricato dalla Procura.
In quel contesto, il biologo forense ed ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofalo – consulente assieme al medico legale Raffaele Barisani di Sebastiano Visentin, marito della donna – ha proposto ai professionisti presenti questa tecnica, già adottata negli Stati Uniti e in Inghilterra.
![Nella foto di Andrea Lasorte, il medico legale Raffaele Barisani e l’ex capo del Ris di Parma, Luciano Garofano, mentre entrano a casa di Sebastiano Visintin](https://images.ilpiccolo.it/view/acePublic/alias/contentid/372953a1-699f-4e5b-ba8c-8f8bc09a7cfa/0/01caape6x16004-n.webp)
La ricerca americana
Prende spunto da una ricerca condotta dai ricercatori della Colorado State University e confortata da ulteriori studi. Le analisi molecolari e genomiche condotte su diversi cadaveri hanno permesso di identificare una ventina di microrganismi specializzati nella decomposizione, presenti su tutti i corpi, indipendentemente dal clima o dal tipo di terreno in cui sono stati lasciati. Questi microrganismi sono comparsi con tempistiche ben precise, probabilmente trasportati dagli insetti.
L’orologio microbiologico
I dati, rielaborati, hanno permesso di sviluppare un nuovo strumento utile alle scienze forensi, un vero e proprio “orologio microbiologico” che consente di stabilire con buona approssimazione la data del decesso. Una nuova possibilità che ha evidenziato risultati promettenti, e che i consulenti della Procura di Trieste hanno reputato sia bene esplorare, così da non lasciare nulla di intentato. Nei prossimi giorni al sostituto procuratore Maddalena Chergia perverrà quindi la richiesta di autorizzazione a procedere in tal senso.
Una prima rilettura
Nel corso dell’incontro, i consulenti hanno anche riscontrato come da una rilettura dei campioni prelevati nel gennaio del 2022 nel corso del primo esame autoptico, non emerga nulla di diverso da quello già raccolto dal medico legale Fulvio Costantinides. Per i risultati dei campioni prelevati dai tessuti durante l’autopsia dello scorso febbraio serve attendere ancora alcune settimane. I consulenti si riuniranno nuovamente nel mese di maggio.
A quel punto sarà probabilmente già arrivata anche l’autorizzazione della Procura per procedere con il nuovo esame.–
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