Caso Resinovich, l’avvocato del marito di Lilly: “Osservazioni pronte”. E annuncia una doppia diffida
TRIESTE Quanto emerso dall’elaborato dei periti della Procura di Trieste, i medici Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli, ha alimentato le perplessità che in molti avanzano sull’ipotesi che Liliana si sia tolta la vita. La relazione della consulenza radiologico-forense e medico-legale non è stata ancora depositata in Procura, infatti l’avvocato Paolo Bevilacqua, che supporta come parte civile il marito di Lilly Sebastiano Visintin, precisando che «quanto rivelato della consulenza medico legale è contenuto nella bozza che i consulenti del pubblico ministero hanno confezionato e inviato a quelli di parte e quindi non la definitiva relazione», anticipa che «ci accingiamo a depositare talune motivate osservazioni e riserve assieme al nostro consulente, il medico legale Raffaele Barisani».
Le osservazioni saranno inviate ai consulenti della Procura, e sono «confutative soprattutto di una non condivisa data della morte». Il legale potrebbe chiedere un supplemento di indagine, utile ad approfondire quegli elementi che hanno portato i periti della Procura a indicare come data della morte il 3, al massimo il 2 gennaio. Va sottolineato che stiamo parlando di due professionisti, Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli, di lunga e provata esperienza. Ma potrebbero entrare in ballo elementi come il microclima che si registra tra la boscaglia dell’ex Opp e altre valutazioni sulle temperature. Spetterà alla Procura, con gli elementi a sua disposizione, valutare se il caso può essere archiviato o se necessita di un ulteriore approfondimento su alcuni aspetti, per poter escludere senza ombra di dubbio che sia stato commesso un reato.
Con le novità introdotte della perizia medico legale, sul caso Resinovich si sono riaccese anche le telecamere delle trasmissioni televisive. E proprio per le dichiarazioni rilasciate nel corso di una puntata di Morning News andata in onda il 23 agosto scorso su Canale 5, lo studio Bevilacqua ha avviato delle iniziative a tutela di Visintin e dell’immagine di Liliana, inviando al fratello della donna, Sergio Resinovich, e a Claudio Sterpin una diffida – non è la prima – «a continuare con una linea di condotta assolutamente censurabile che fomenta l’accusa mediatica verso il marito della sventurata signora Resinovich, adombrando tesi e ricostruzioni che stanno avendo il solo scopo di indirizzare l’opinione pubblica contro il signor Sebastiano Visintin, fatto bersaglio di sospetti e, quindi, accuse finanche rispetto all’evidenza delle acquisizioni investigative dell’Autorità giudiziaria».
«Sebastiano mi dica che fine ha fatto Liliana, solo lui lo sa», aveva dichiarato, ad esempio, Sterpin alla trasmissione. E il fratello di Liliana, escludendo «categoricamente» che la sorella si sia tolta la vita, aveva affermato che Lilly «ha avuto la sfortuna di non riuscire a comunicare il disagio, il malessere che ha avuto ultimamente con il marito ed è incappata in questa storia. A mio avviso qualcuno l’ha uccisa: mio cognato nei primi giorni della scomparsa, quando io dicevo di andare a cercarla, mi rispondeva “aspetta aspetta”». —
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