Caso Resinovich, Garofano: «Una nuova autopsia su Liliana per avere risposte: Il cadavere andrà riesumato»
L’ex comandante dei Ris Luciano Garofano, oggi consulente del marito di Resinovich, ha anticipato quella che sarebbe la decisione dell’antropologa forense Cristina Cattaneo : in ballo anche la causa del decesso
TRIESTE «Il corpo di Liliana Resinovich sarà riesumato per procedere a una nuova autopsia». A quasi due anni dalla morte della 63enne, ad anticipare quella che sarebbe la decisione dell’antropologa forense Cristina Cattaneo - il medico legale cui la Procura di Trieste ha affidato la super perizia sul cadavere della donna - è l’ex comandate dei Ris di Parma Luciano Garofano. Il generale dei Carabinieri in congedo, biologo specializzato in tossicologia forense, dallo scorso luglio è stato ingaggiato come consulente dal marito della Resinovich, Sebastiano Visintin. In questa veste è in stretto contatto con Cattaneo e con gli altri consulenti chiamati a dipanare i tanti dubbi che ancora aleggiano su questo caso.
La nuova consulenza
Ma andiamo con ordine. A Cattaneo, una delle massime figure della medicina legale in Italia, quattro mesi fa la Procura di Trieste ha conferito l’incarico di stendere appunto una nuova consulenza medico-legale. Un incarico affidatole dopo che il gip Luigi Dainotti non aveva accolto la richiesta di archiviazione, disponendo ulteriori approfondimenti di indagine. Le prescrizioni del gip indicano che la nuova consulenza medico-legale «accerti le lesioni riscontrate, la loro origine, il mezzo che le ha prodotte, la datazione, e ogni altro elemento utile a qualificare il decesso quale conseguenza di un’azione e suicidaria o di un fatto attribuibile a terzi».
La documentazione esistente
L’antropologa forense ha esaminato tutta la corposa documentazione inviatale sul caso: la relazione stesa dal medico legale Fulvio Costantinides e dal medico radiologo Fabio Cavalli, i risultati della consulenza tossicologica che la Procura ha affidato al chimico tossicologo Riccardo Addobbati, quelli della consulenza botanica e i dati emersi da tutti gli altri approfondimenti.
Alla luce di quanto ha tra già tra le mani, spetta proprio alla Cattaneo decidere se per restituire una risposta su quanto successo alla ex dipendente della Regione sia necessario riesumare il cadavere.
L’anticipazione a Quarto Grado
E stando a quanto anticipato l’altra sera alla trasmissione tv “Quarto grado” da Garofano, che è in contatto con Cattaneo, il medico legale - ieri non raggiungibile telefonicamente - chiederà di esaminare il corpo.
La Procura per ora «non ha evidenza» di una richiesta di riesumazione del cadavere. Non è escluso però la decisione sia emersa al momento nell’ambito di un confronto tra i consulenti, e che a breve venga ufficialmente formulata dal medico legale alla Procura.
La nuova autopsia
L’esame autoptico - al quale prenderebbero parte anche i medici legali Vittorio Fineschi e Stefano D’Errico, consulenti del fratello e della nipote di Liliana, il medico legale Raffaele Barisani e lo stesso Garofano come consulenti del marito - potrebbe servire a disvelare nuovi elementi, anche sulla causa del decesso.
I dubbi irrisolti
«Liliana sarebbe morta per uno scompenso cardiaco dopo un'insufficienza respiratoria, ma il medico legale Costantinides ha concluso che a causare il decesso sarebbe una possibile asfissia meccanica», spiega Garofano ponendo l’accento sul quel “possibile”. E ci sono poi le lesioni trovate sul volto della donna. «Erano coeve al momento della morte o c'è un'altra datazione?», si chiede ancora l'ex comandante dei Ris.
Sebastiano Visintin - originario di Gorizia - ha sempre sostenuto che una riesumazione del cadavere «sarebbe dolorosa, ma se ora viene ritenuta necessaria per fare finalmente luce su quanto è accaduto, io non mi oppongo. Il 14 dicembre prossimo saranno passati due anni dalla scomparsa di mia moglie - conclude - e ancora non ho una verità, non so perché, come e quando sia morta». —
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